L'appuntamento con il presepe di don Armando Zappolini, ormai, è una tradizione. E quest'anno, con la guerra in Ucraina ancora in corso, così come la tragedia umana a essa legata, l'installazione non poteva non parlare di pace.
"Il papa piange... Chi vende armi se la gode!". Questa la frase che campeggia sopra il presepe, ideato e creato dal sacerdote e direttore della Caritas diocesana all'interno della chiesa di Ponsacco. Da dove don Zappolini ha voluto lanciare l'ennesimo appello, avvolgendo il bambin Gesù nella bandiera della pace.
"La guerra e le guerre del nostro tempo - ha detto don Armando -manifestano lo strapotere delle lobby delle armi, che non viene turbato da niente e nessuno. Si va avanti senza alcun rimorso, calpestando la sofferenza delle persone".
Un'accusa forte e dirompente, ma del resto, don Zappolini, con i suoi famosi presepi sociali, non ha mai scelto il silenzio. "La guerra in Ucraina è il frutto premeditato di azioni che da diverse decine di anni si sono attuate in Europa e nel mondo - ha aggiunto - i cristiani non possono restare in silenzio, non si possono far omologare da questa verità drogata".
"Le parole del papa e, soprattutto le sue lacrime, non possono lasciarci indifferenti - ha concluso - senza armi non ci sono guerre, ma solo pace, verità e giustizia".