Politica

Via Rospicciano, il Pd risponde

La polemica di Ruggiero e Giobbi trova la risposta da parte del Pd, tirato in ballo dai due esponenti di opposizione

Nei giorni scorsi Ruggiero e Giobbi avevano firmato una nota ( vedi articolo correlato ) dove, sulla vicenda di via Rospicciano, si tirava in ballo il Pd. Ecco la replica:

"Non finiscono mai di sorprenderci Giuseppe Ruggiero e Stefano Giobbi. Questi due signori infatti hanno accusato per anni e ingiustamente un sindaco e dei tecnici comunali, anche con richieste formali di dimissioni. Questi due signori hanno fatto esposti alla magistratura volti a trascinare il comune in una causa giudiziaria che poi si è rilevata inutile -con costi legali importanti a carico dei cittadini. Questi due signori si sono sempre schierati a difesa del titolare del palazzo di via Rospicciano, addirittura costituendosi testimoni dell'accusa nel processo appena concluso. Si sono sempre schierati insomma dalla parte di colui che è indebitato nei confronti del comune per centinaia di migliaia di euro e che ha impedito all’amministrazione di prendere possesso di una piazza pubblica, ancora oggi abbandonata a cantiere. Nonostante tutto ciò, questi due signori, senza nessuna vergogna, hanno ancora la presunzione di attaccare l'amministrazione comunale sulle questioni legate al complesso di via Rospicciano. A questi due personaggi della politica noi gli inviamo un messaggio forte e chiaro: Basta! Ponsacco non ha più bisogno di voi! Diciamo basta ad una classe politica fallimentare che ha preso in ostaggio la destra locale trascinandola per anni su posizioni che niente hanno a che vedere con gli interessi della nostra comunità. Tuttavia, siamo abbastanza disincantati da intuire che nonostante tutto questo, e con buona pace delle persone corrette che ci sono anche nella destra ponsacchina, alle prossime elezioni amministrative questi signori avranno ancora un ruolo rilevante nella coalizione di destra che si costituirà in vista delle prossime amministrative. Il motivo ci sembra facilmente comprensibile e gravita come sempre attorno alle vicende del palazzo di via Rospicciano e del suo gestore..."