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Villetta, i Cerretini scrivono alla Soprintendenza

Per i proprietari dell'immobile il bosco che si trova nel parco non doveva essere così esteso: "Risultato di abbandono, chiediamo sanzioni"

La villetta di Val di Cava

Un lungo dossier firmato dal professor Gianluca Piovesan dell'Università della Tuscia è stato inviato dalla famiglia Cerretini alla Soprintendenza per le Provincie di Pisa e Livorno e al Ministero dei Beni culturali per chiedere di ripristinare il parco tutelato annesso a Villa Toscanelli contro l'avanzamento del bosco.

Un ulteriore passaggio nell'intricata questione legata alla villetta di Val di Cava, sulla quale grava ancora un provvedimento di demolizione. "Ho trasmesso alla Soprintendenza una richiesta per il ripristino del parco tutelato e di sanzionare chi per incuria ed abbandono lo ha fatto diventare un bosco - ha spiegato Paola Cerretini - questa denuncia la doveva avere già fatta il Comune di Pontedera, se solo avesse avuto il coraggio di perseguire la giustizia".

Per i Cerretini, infatti, come si legge nella richiesta stessa, a partire dai primi anni Duemila si è verificata "una progressiva estensione del bosco verso sud, ovvero verso l’originaria via provinciale delle Colline", che ha arrecato danno al parco stesso. 

Dunque, sempre secondo i proprietari della villetta, lo stato dei luoghi a bosco, "più che avallare una tutela forestale anche per possibili rischi da incendio, avvalorata dal Consiglio di Stato con la sentenza e con l’ordine di abbattimento dell’abitazione Cerretini a causa della sua vicinanza al bosco", dovrebbe al contrario "perseguire il reale interesse pubblico, ordinando il ripristino del parco". 

In breve: per la famiglia Cerretini la villetta non dev'essere abbattuta per salvaguardare un bosco che, come riportato nella richiesta, neppure sarebbe dovuto esserci. L'ennesimo capitolo di un lungo percorso giudiziario.