Lavoro

"A Colaninno non gliene frega nulla degli operai"

Duro affondo dei Cobas sulla situazione Piaggio dopo l'incontro con l'amministratore delegato: "Serve una riunione generale dei dipendenti"

"Nel recente incontro tra sindacati e Piaggio, mister Colaninno ha fatto sfoggio della sua consueta onnipotenza, che grazie anche all’arrendevolezza  “strategica” delle segreterie Fim-Fiom-Uilm, è da sempre andata crescendo, ovviamente a danno degli operai, com’è provato dalle vicende degli ultimi anni".

L'affondo arriva dai Cobas in un comunicato al vetriolo, diffuso a pochi giorni dall'incontro fra l'amministratore delegato e i sindacati. I Cobas chiedeno una riunione urgente di tutti i dipendenti diretti, dell’indotto, degli appalti e dei subappalti Piaggio. 

"In quell’incontro - proseguono i Cobas - dove, tutto sommato, è stata annunciata una prospettiva che, del resto, era già in atto da tempo, il mister ha ribadito che dei destini dell’indotto in Valdera e del Polo Logistico, cioè della condanna al lastrico degli operai che vi lavorano, non gliene frega niente e che non gliene frega niente neppure degli operai Piaggio, perché dalle realtà produttive a salari stracciati dell’Estremo Oriente arriva già e può arrivare sempre di più quello che serve a sfornare il “made in Piaggio”, che avrà sempre meno bisogno di forza-lavoro della Valdera, la quale sarà, inoltre, sostituita anche dall’introduzione di dosi massicce di automazione e robotizzazione che, a quanto dice il mister, saranno inserite subito (entro pochi anni) nell’appalto del magazzino ricambi Piaggio di Pontedera". 

"Questo processo di espulsione di manodopera dal sistema Piaggio, battezzato Progetto Cen-tauro - spiegano i Cobas - si avvarrà dell’opera di venti ingegneri assunti per l’occasione e vedrà impegnata la scuola di studi Superiori Sant'Anna di Pisa, la quale ha già provveduto a farsi finanziare dalla Regione Toscana con la modica risorsa di 5 milioni di euro: cosa non si farebbe per garantire il business a mister Colaninno".

"Da parte di chi sta sul lato opposto della barricata, operai e sindacati, veri sindacati, è giunta l’ora di abbandonare l’assuefazione alla filosofia del “Non ci resta che piangere”, per mettersi insieme in un progetto di lotte che facciano saltare il “Progetto Centauro” e tutte le politiche scaraventate finora dal sistema Piaggio addosso a chi lavora: dipendenti diretti, dell’indotto, degli appalti e dei subappalti. Organizziamo quanto prima una riunione generale di tutte queste componenti".