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​A primavera parte la nuova Crastan

Mentre l'azienda è da anni nella zona industriale, quella storica è rimasta inattiva in zona stazione. Ma si punta a rilanciarla e trasformarla

L'edificio che verrà riqualificato

Sembra la volta buona per il rilancio e la trasformazione dell'area Crastan, da anni ferma, che diventerà un centro commerciale con uffici, spazi, piazzette e affacci proprio sulla Tosco Romagnola. 

Fu Luzio Crastan, svizzero dell'Engadina che venne in Italia, a Firenze, per poi approdare a Pontedera a creare nel 1870 un 'regno' dei surrogati di caffè. Per tutti i pontederesi 'la cicoria'.

Ora siamo alla quinta generazione. L'accordo con l'amministrazione comunale, allora col sindaco Simone Millozzi, fu varato quasi due anni fa, ma nel frattempo anche la pandemia ha contribuito a rallentare il progetto che dovrebbe partire a primavera. 

Salvo problemi, per completare l'opera sono previsti due anni di lavori che partiranno dall'abbattimento degli edifici per trasformarli quasi completamente ma lasciando tracce dell'illustre passato che ha dato lavoro alla città con la realizzazione anche del palazzo che chiude il piazzone e della vicina villa Crastan, oggi meno attiva rispetto al passato. 

Sono previsti un grande bar-pasticceria, un museo piazzette e altro ancora. "Saranno sei i piani fuori terra - ha detto Luca Bassi - con parcheggio, fondi di varia metratura fino ai 400 metri quadrati anche accorpabili fino a un massimo di circa 900 metri quadri". 

Spazio anche a uffici disposti su piani dal secondo al sesto, con metrature da 100 a 400 metri quadri fino a un totale di 3000 metri quadrati. I lavori dovrebbero partire quando almeno il 20% degli spazi sarà venduto, obiettivo non lontano dall'essere raggiunto. L'architetto Andrea Mannocci, che ha curato il progetto spiega, ovviamente, che la pandemia ha in parte frenato il progetto di una nuova piazza, un parcheggio da 130 posti che sorgerà proprio tra l'edificio e la via Tosco Romagnola. Sarà costruito un parcheggio al piano terra dedicato ai proprietari o affittuari dei vari spazi.