Cronaca

Accusato di jihadismo, il processo ricomincia

El Hanaoui era stato assolto nel settembre 2016 dalle accuse di istigazione alla jihad tramite web. La procura fiorentina ha impugnato l'assoluzione

Jalal El Hanaoui

La corte di Pisa, nel novembre del 2016, spiegò le motivazioni dell'assoluzione dicendo che "l'angoscia condizionò le indagini su Jalal".

Un anno e mezzo dopo è però la procura fiorentina a rimettere al punto zero la vicenda.

La sentenza di assoluzione è stata infatti impugnata e il processo contro Jamal El Hanaoui, 28 anni, torna in aula il 7 marzo. Saranno sentiti nuovamente tutti i test.

Nelle motivazioni di assoluzione, rese note dalla corte di Pisa nel novembre 2016, si diceva che, secondo i giudici "l'indagine si è svolta in un clima connotato dalla concomitanza di episodi delittuosi di tale matrice, che hanno scosso la comunità internazionale e che, verosimilmente, hanno pesantemente condizionato l'attività di indagine, coinvolta dall'accresciuto coefficiente di angoscia collettiva".

Per i giudici, i post, i video e le immagini pubblicati su facebook da El Hanaoui, titolare di quattro account e amministratore sul social network di quattro gruppi di discussione di fede musulmana, sarebbero stati interpretati "alla luce di elementi di sospetto elevati al rango di verità indiscutibili" e considerati "fuori dal contesto".

Adesso però tutto è da valutare di nuovo.