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​"Adda' passà 'a nuttata"

La celebre frase di De Filippo può aiutarci in questi tristi giorni. Carrellata su Palazzo Stefanelli e sulla città chiusa

L'ultimo consiglio comunale si svolse un mese esatto fa, 28 febbraio, con la sala strapiena di persone che volevano seguire soprattutto il caso della presidente Angela Pirri passata dal Pd a Renzi. Da allora è passato un mondo. Il prossimo consiglio - c'è anche da approvare il rinvio delle tasse a settembre - ci sarà forse fra un altro mese (che raddoppierebbe la distanza) e potrebbe svolgersi in video conferenza. Con i consiglieri a casa. Quella casa che da 18 giorni stiamo vivendo, diciamoci la verità, con sofferenza, paura e pietà per le vittime, anche se non per tutti uguale. Ad esempio I bambini piccoli non ne soffrono. Beati loro. 

Palazzo Stefanelli, dove fino a un mese fa lavoravano 140 fra impiegati e ruoli vari, è ora frequentato giornalmente dal sindaco, 5 assessori e non più di 40 impiegati fra segretari, telefonisti e addetti a vari settori, quasi tutti operanti in una stanza sola o comunque a distanza dal collega. Mentre altri 70 dipendenti operano da casa oppure sono in ferie o in malattia. Insomma, la maggioranza è fuori dal comune mentre i contatti con la cittadinanza sono soprattutto telefonici, informatici e così via. Tuttavia qualche cittadino sale ancora la scalinata, spesso alla ricerca di mascherine.

Gli altri grandi punti di riferimento cittadini - sì, ripetiamo, grandi a cominciare dalla Piaggio operante a livello mondiale - che danno a Pontedera un'importanza e un ruolo superiore ai poco meno di 30 mila abitanti, sono invece tutti chiusi salvo l'ospedale. Dove sono in cura 60 ammalati con virus. Un ospedale che serve tutta la Valdera geopolitica allargandosi però alla Valdicecina, Cuoio e oltre, e che i cittadini dovranno amare, o comunque rispettare, di più. Ma se l'ospedale col suo contorno di strutture e servizi sanitari è per fortuna aperto e funzionante, è chiusa, come detto, la Piaggio, e sono chiuse le scuole. A cominciare da quelle della città scolastica dove gli studenti pontederesi sono un quinto di tutti gli altri che superano quota 5 mila.  

Chiusi e fermi anche i grandi complessi sportivi come lo stadio, palasport, Bellaria, Oltrera e il grande - vogliamo insistere su questo aggettivo - teatro. 

Quanto durerà questa epidemia non lo sappiamo e ci par d'intendere che più o meno di preciso non lo sa nessuno, ma prima o poi finirà. E come diceva il grande, anche lui, Eduardo de Filippo, nel dialogo con la moglie Amalia (in Filomena Marturano) a proposito della figlia ammalata "s' ha da aspettà, Ama'. Ha da passà 'a nuttata".