Lavoro

Alcuni lavoratori esclusi dalla cassa integrazione

La Uilm, guardando alla Piaggio, segnala che per gli assunti dopo il 23 febbraio non sono previsti i benefici economici legati all'emergenza Covid-19

"Dopo il decreto emanato dal Presidente del Consiglio che annunciava la chiusura delle aziende che non producevano beni essenziali - denunciano dalla Uilm di Pisa -, nel nostro territorio il 90 per cento delle aziende metalmeccaniche hanno dovuto chiudere e fare ricorso alla cassa integrazione ordinaria. Cassa integrazione che spetta a tutti i dipendenti delle aziende, escluso i lavoratori assunti dopo il 23 Febbraio 2020".

La Uilm segnala così una nuova "falla" - fra le tante che via via vanno emergendo in questi giorni - nei criteri per l'erogazione dei contributi economici introdotti come aiuto a famiglie e imprese colpite nel portafoglio dall'emergenza coronavirus. Una falla che la Uilm chiede che sia assolutamente arginata, chiamando in causa Prefetto e Regione.

"Noi della Uilm con il supporto della Uil - scrivono dal sindacato -, oggi vogliamo denunciare alle istituzioni quello che secondo noi sta diventando una discriminazione ovvero il fatto che quei lavoratori, in gran parte assunti nelle aziende metalmeccaniche del territorio (Piaggio e indotto) dopo il 22 Febbraio non potranno essere collocati, come i loro colleghi, in cassa integrazione e quindi perderanno la retribuzione per tutto l’intero periodo di chiusura aziendale. Riteniamo questo un atto discriminatorio che non possiamo accettare, quindi vogliamo che in questo momento di emergenza debbano essere tutelati tutti i lavoratori in ugual misura. Infine se alcuni lavoratori si trovassero nella condizione di avere un contratto determinato, chiederemo il mantenimento del contratto di lavoro fino alla normale scadenza. Pertanto data l'importanza e la necessità di tempi brevi su tutte le problematiche esposte, ci attiveremo da subito contattando il Prefetto di Pisa e la Regione Toscana"