La querelle dell'antenna 5G a Treggiaia, dopo la riunione in Prefettura che ha deciso di bloccare i lavori almeno fino a lunedì 10 Novembre in vista di incontro operativo per vagliare alternative, è tornata in auge anche durante i lavori dell'ultima seduta del Consiglio comunale.
A porre la questione è stato il gruppo di Fratelli d'Italia, che respinge al mittente le accuse rivolte al Governo di aver facilitato una simile operazione. "Questa amministrazione si rivela ancora una volta priva di coraggio - ha detto Matteo Bagnoli, capogruppo del partito di Giorgia Meloni nell'assemblea comunale - la maggioranza si nasconde dietro la propaganda, offrendo ai cittadini di Treggiaia solo un contentino e nessuna risposta concreta".
"La narrazione del Pd sul fatto che non sapessero niente è falsa - ha spiegato - esistono documenti ufficiali che dimostrano come il Comune fosse coinvolto nel procedimento sin dal 23 Dicembre 2023, data del primo incontro con il Dipartimento Trasformazione Digitale e Inwit. Da quel momento, l’amministrazione ha governato l’intero iter fino alla Conferenza dei servizi dell’11 Giugno scorso. In quella sede, avrebbe potuto verificare l’impatto paesaggistico, sanitario e urbanistico dell’impianto. Non l’ha fatto".
Quindi, per Bagnoli, non è affatto colpa del Governo. "La legge che disciplina la realizzazione di impianti 5G va in deroga ai regolamenti comunali, ma non cancella affatto i doveri istruttori delle amministrazioni locali e i principi del bando Italia 5G sulla minimizzazione degli impatti ambientali e paesaggistici - ha puntualizzato - chi ha firmato un’autorizzazione senza verificare tutte le alternative e senza fare tutto ciò che era in suo potere, se ne assume la piena responsabilità. Non certo il Governo, bensì il Comune".
"Fratelli d’Italia ha scelto di votare a favore dell’ordine del giorno presentato dalla maggioranza, perché il nostro obiettivo non è mai stato quello di rivendicare un risultato politico, ma di tutelare i cittadini di Treggiaia - ha concluso - tuttavia, quella di ieri è stata una sconfitta per tutti, soprattutto per i cittadini. L’atto approvato dal Consiglio è debole, generico e privo di impegni concreti: non risolve nulla e non affronta le vere criticità di questa vicenda".