La contrarietà al pedaggio selettivo, proposto ormai mesi fa per cercare di dare una fonte di approvvigionamento per i cantieri per ammodernare la FiPiLi, era già stata annunciata. Ma la posizione degli autotrasportatori sulla nuova idea di un "bollino" mensile da pochi euro, lanciata dal sindaco Matteo Franconi, non cambia poi troppo.
Nel dettaglio, in vista dei possibili interventi per rendere più scorrevole il traffico lungo la Strada di grande comunicazione che taglia in due la Toscana, Franconi aveva ipotizzato di applicare un contrassegno sullo stile delle Vignette, già in uso in Austria e Svizzera.
"Un'idea che lascia il tempo che trova - ha commentato Claudio Donati, segretario generale di Assotir - non voglio essere tranchant, ma occorre essere chiari: dobbiamo sapere prima di che tipo di progetto stiamo parlando, dopodiché andremo a valutare dove e come intercettare le risorse necessarie. Anche il presidente Eugenio Giani, durante il recente confronto che abbiamo ospitato con l'altro candidato, Alessandro Tomasi, sembra aver fatto un passo indietro sul pedaggio proprio per questo motivo".
"Del resto, i costi cambiano in base al progetto: se riguarda tutta la tratta, alcune parti o interventi specifici - ha continuato - ripeto: andrebbe fatta una valutazione e un progetto serio. Soltanto a quel punto avremmo chiara la situazione. E poi, va detto anche che laddove si paga il bollino i servizi funzionano davvero: mettere un contrassegno per percorrere una FiPiLi in queste condizioni, non credo abbia senso. Spero che una volta concluse le elezioni ci sia la volontà di affrontare il tema in modo serio".
Non si discosta molto la posizione di Roberto Calvani, presidente di Cna Fita Trasporto merci. "Come per la proposta sul pedaggio selettivo, ribadisco con la massima risolutezza e ancora una volta la nostra posizione: un pedaggio si paga quando un’opera è terminata ed è dunque in grado di fornire tutti i servizi necessari - ha affermato - con il bollino, il principio non cambia: per la nostra categoria è comunque un balzello. Qualsiasi pedaggio o tassa si paga quando un’opera è terminata ed è dunque in grado di fornire tutti i servizi necessari: non è questo il caso".
"La messa in sicurezza della superstrada non può essere demandata al pagamento di ticket degli autotrasportatori - ha concluso Calvani - noi autotrasportatori percorriamo l’arteria per lavoro e per erogare un servizio di cui il nostro Paese non può privarsi. Le nostre imprese sono già costrette a fare i conti da tempo con numerose criticità: non solo costi crescenti e tempi di percorrenza più lunghi, ma la riapertura di numerosi cantieri dopo la pausa estiva sta creando una situazione estremamente critica per il settore dell'autotrasporto. Anche la viabilità della Toscana centrale sta diventando un labirinto inestricabile".
Più clemente, invece, la posizione di Confcommercio. "Ben vengano proposte volte a trovare soluzioni per colmare il ritardo infrastrutturale della FiPiLi, che alle soglie del 2026 non possiamo che definire inaccettabile e inconcepibile - ha detto Federico Pieragnoli, direttore generale di Confcommercio provincia di Pisa - la nostra posizione è chiara: non siamo favorevoli all'introduzione di un pedaggio, convinti che la FiPiLi debba rimanere totalmente accessibile e senza costi diretti per le imprese e di conseguenza per i cittadini. La vera domanda che ci poniamo è: come reperire gli investimenti necessari? Ci rendiamo disponibili ad un confronto diretto con Franconi per affrontare in modo diretto e puntuale un tema di fondamentale importanza"