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Banca Etruria colpisce anche in Valdera

Secondo l'Associazione dei consumatori indipendenti sarebbero almeno sedici i risparmiatori truffati. Le cifre si aggirano sui 30mila euro a testa

Almeno sedici truffati in Valdera per il crac di Banca Etruria. Risparmi, liquidità ottenuta in seguito alla vendita di beni, spesso immobili, andata in fumo con il collasso dell'ente bancario, la cui travagliata storia è ancora in divenire. Secondo Aeci, l'associazione europea dei consumatori indipendenti, le cifre perse si aggirerebbero sui 30mila euro a testa.

Si tratta di numeri e di storie verificati dalla stessa Aeci. Il direttore regionale dell'associazione, Leonardo Peruffo, bientinese, ha dichiarato al quotidiano La Nazione che la verifica delle truffe viene attuata seguendo i singoli casi, indagando le pratiche di ciascuno e verificando eventuali illeciti, ad esempio comparando le firme per riscontrare se si tratta di duplicati: nomi e cognomi non scritti, in altre parole, dalla mano del risparmiatore. Ad ogni modo, i casi vengono anche analizzati dalle autorità competenti.

Aeci ha sportelli aperti in tutta Toscana, non solo nelle grandi città ma anche nei Comuni più piccoli, come Pontedera e Bientina, e resta a disposizione dei risparmiatori per qualsiasi consulenza.