Il Pontedera ha ufficializzato l’arrivo di Simone Banchieri come nuovo allenatore della prima squadra, affidandogli la panchina in uno dei momenti più delicati dell’ultimo biennio. Il tecnico classe 1974, noto per una carriera costruita sulla crescita dei giovani e su una metodologia di lavoro basata sulla chiarezza dei principi, approda in Toscana con la consapevolezza di essere il profilo scelto per riportare serenità, ordine e continuità di risultati.
Fin dal primo contatto, Banchieri ha manifestato grande apertura verso la proposta granata. "Non ho esitato a dare la mia disponibilità. Sono felicissimo di essere qua e di allenare questi ragazzi" ha dichiarato al suo arrivo. Un entusiasmo alimentato da un’analisi attenta della squadra: "Ho visto la formazione e ho seguito molte partite. Credo ci siano le condizioni per fare il meglio possibile e raggiungere la salvezza, che è il nostro obiettivo".
Nonostante il suo nome sia circolato con minore clamore mediatico rispetto ad altri candidati, l’ingaggio ha raccolto l’approvazione sia della dirigenza sia del presidente Simone Millozzi, che ha evidenziato: "Oltre all’esperienza di Banchieri, mi ha colpito il suo entusiasmo e la sua voglia di far calcio". Una dichiarazione che chiarisce il contesto: al Pontedera serviva una figura energica, capace di restituire vitalità e identità a un gruppo in difficoltà.
Banchieri succede a Leonardo Menichini, tecnico che l’anno scorso aveva guidato i Granata da una situazione compromessa fino alla zona playoff, costruendo un percorso entusiasmante e ricco di vittorie significative. Quel cammino, però, non si è ripetuto nella stagione attuale: nelle prime sedici giornate, Menichini ha raccolto solo dodici punti, insufficienti per mantenere la squadra in zone tranquille. Da qui la scelta del cambio in panchina.Il Pontedera spera ora di ritrovare con Banchieri quello slancio che aveva caratterizzato la precedente annata. Una parte della continuità potrebbe essere il sistema di gioco, anche se il nuovo tecnico ha preferito mantenere cautela: "Sul sistema di gioco vedremo quello che è più calzante, quello che sta meglio alle caratteristiche dei giocatori". L’idea è quella di modulare la squadra non solo sulle qualità interne, ma anche in funzione degli avversari da affrontare.
La decisione del direttore sportivo Carlo Taldo di puntare su Simone Banchieri nasce anche dalla sua riconosciuta capacità di lavorare con i giovani, che costituiscono una componente importante della rosa granata. "Credo nella sostenibilità del club. Chi fa il contrario spesso poi scompare», ha sottolineato Banchieri.Il tecnico ha ribadito un concetto chiave della sua filosofia: «I giovani sono una risorsa, ma io non distinguo tra giovani e grandi: distinguo tra giocatori forti e meno forti. Non è una questione di età, è una questione di abilità". Si tratta di una visione che si inserisce perfettamente nella strategia societaria del Pontedera, club che da anni costruisce le proprie stagioni su profili emergenti, prestiti mirati e valorizzazione dei talenti. A Novara, Banchieri ha mostrato di saper lanciare ragazzi provenienti dal settore giovanile e di saper “ripulire” i talenti dal superfluo, creando contesti di gioco chiari, semplici e ripetuti, elementi fondamentali per gruppi con età media contenuta.
Giunto a Pontedera dopo l’esperienza al Messina, Banchieri viene ricordato in particolare per il lavoro svolto a Novara, dove nel 2020 ha raggiunto la semifinale playoff, arrendendosi solo alla Reggiana dopo una cavalcata fino alla fase a eliminazione diretta che aveva certificato la solidità del gruppo e dei principi di gioco. Anche nell’eliminazione, la squadra uscì "a testa alta", a dimostrazione della capacità del tecnico di gestire le pressioni dei momenti decisivi.Dopo il ciclo in Piemonte, Banchieri è passato alla Pro Sesto nella stagione 2021-2022 e successivamente alla Vis Pesaro, dove ha ottenuto una salvezza nel primo anno, per poi affrontare una seconda stagione più complessa fino all’esonero nel marzo 2024.Nel gennaio 2025 ha accettato la chiamata del Messina, in un contesto complicato, lavorando nuovamente sulla valorizzazione delle risorse interne e su un’identità tattica elastica, tra 3-4-2-1 e 4-3-3. Negli anni, Banchieri ha costruito una reputazione di tecnico capace di gestire emergenze senza rinunciare a idee chiare, basate su compattezza, organizzazione e semplicità dei principi.
Ora l’attenzione è tutta sulla prossima sfida: domenica il Pontedera affronterà il Ravenna, primo in classifica. Un debutto impegnativo, ma che non spaventa Banchieri: "Conosco il Ravenna e rispettiamo tutti, ma andremo lì per fare il risultato. Il fatto che siano primi non significa che dobbiamo avere un rispetto diverso. La squadra deve sapere che può fare risultato contro chiunque, anche contro il Ravenna. Questo va dimostrato sul campo, non a parole".
Dopo il Ravenna, il calendario proporrà incroci decisivi e scontri diretti da cui passerà la corsa alla salvezza, contro avversarie di peso come Sambenedettese, Livorno e Torres, che aprirà il girone di ritorno.Sarà una cavalcata complessa, ma il Pontedera si affida al nuovo condottiero dotato di esperienza e professionalità per trasformare il presente difficile in un’opportunità di crescita e rilancio.