La prescrizione in primo grado dei reati legati alla vicenda della Strada di Patto, sulla quale gli esponenti di Fratelli d'Italia avevano espresso tutto il proprio rammarico, continua a far discutere. Alla risposta del segretario comunale del Partito Democratico, Francesco Papiani, è infatti seguita la controreplica di Matteo Bagnoli, Matteo Arcenni e Daniela Luperini.
"Ci dispiace dal punto di vista umano e politico leggere di questo attacco del segretario del Pd - hanno scritto - perché se da un lato denota la sua scarsa conoscenza della macchina amministrativa pontederese, dall'altra dimostra di non conoscere la storia della Strada di Patto, o peggio ancora di cercare di nasconderla".
"Se Papiani avesse avuto l'onestà politica di leggere il nostro comunicato e di conoscere la pianta organica del Comune avrebbe potuto vedere le responsabilità politiche delle Giunte che da anni amministrano l'ente - hanno aggiunto - e avrebbe potuto vedere come l'amministrazione di sinistra, pur costituendosi parte civile, non ha poi preso le distanze dai dirigenti comunali coinvolti e che, guarda caso, si sono ben guardati da rinunciare alla prescrizione".
Per gli esponenti di FdI, invece, questi ultimi avrebbero dovuto rinunciarvi. "Se avessero veramente a cuore il bene pubblico e l'onorabilità del Comune, avrebbero dovuto rinunciare - hanno proseguito - del resto, già tempo fa chiedemmo l'allontanamento: il caro Papiani lo avrebbe saputo, se avesse partecipato al Consiglio comunale sull'argomento".
"Un allontanamento dagli incarichi che avrebbe permesso agli imputati, se in pace con la propria coscienza, di difendersi in maniera più libera - hanno concluso - pertanto, caro Papiani, prima di intervenire, ti consigliamo conoscere meglio la macchina amministrativa e le scelte che la tua parte politica ha fatto fino a oggi".