Politica

Brini scaricato dalla Lega, il Pd attacca

Per la deputata Ciampi la scelta è doverosa ma tardiva, mentre per la consigliera regionale Nardini "è una buona notizia per Pontedera"

Lucia Ciampi e Alessandra Nardini

Dal Partito democratico piovono aspri commenti sul caso Brini, scaricato dalla Lega dopo appena tre giorni dalla sua candidatura ufficiale a sindaco per il centrodestra a Pontedera, a causa della sua affermazione sui gay e la famiglia.

Per la deputata Lucia Ciampi il passo indietro della Lega è doveroso ma tardivo perché, nel momento in cui Brini ha pronunciato la frase "la mia è una famiglia normale, non ci sono gay", "né la Sindaca Ceccardi, né l’On. Ziello - osserva la deputata Pd - si sono immediatamente dissociati dalle parole non certo ‘inclusive’ del candidato", al contrario "osservando anche i filmati, gli applausi e le risate, pare che la Sindaca e l’Assessore del Comune di Cascina siano apparsi piuttosto divertiti da quella estemporanea uscita".

Ricordando le recenti "figure imbarazzanti" con i casi Doroni e Avolio, Ciampi conclude: "Qualche domanda sul rispetto e sulla civiltà di alcuni esponenti della Lega e dei suoi alleati penso sia il caso di porsela”.

Dello stesso tenore l'intervento della consigliera regionale Alessandra Nardini, per la quale "la marcia indietro della Lega sulla candidatura di Brini è una buona notizia per Pontedera, perché forse la città si risparmierà una candidatura inadeguata e future frasi agghiaccianti". Quindi Nardini critica gli "accordicchi chiusi" della Lega che hanno portato alla candidatura di Brini, in contrapposizione con le "primarie aperte" del Pd che hanno portato alla candidatura di Matteo Franconi.