Politica

Busto a dalla Chiesa, "Finito nel dimenticatoio"

Il consigliere Stella ricorda la strage di via Carini e chiede che fine abbia fatto il monumento: "Da 8 anni Pontedera non rende omaggio al generale"

Il busto del generale dalla Chiesa

Nella giornata di oggi, martedì 3 Settembre, ricorre il 42esimo anniversario della strage di via Carini, nella quale furono uccisi il generale Carlo Alberto dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e l'agente di scorta Domenico Russo.

Una ricorrenza che il consigliere comunale del gruppo di Fratelli d'Italia, Nicolò Stella, ha voluto ricordare il tragico episodio. Che, a Pontedera, da anni, coincide con una polemica sulle sorti del busto del generale dalla Chiesa.

"Nel 1984, sotto i portici del Palazzo Pretorio, con un'iniziativa condivisa tra amministrazione comunale e l'Associazione Nazionale Carabinieri, fu collocato il monumento a ricordo del sacrificio del generale dalla Chiesa - ha ricordato Stella - una mattina del 2016, il busto fu rimosso per lasciare spazio a un ristorante che, sorto sulle ceneri di quella che fu piazza Curtatone, svetta oggi in quella che è il diventata piazza del Mandarino".

"Sono 8 anni, ormai, che il monumento è stato rimosso e non più collocato in un luogo pubblico - ha aggiunto - per l'ottavo anno consecutivo Pontedera non renderà omaggio alla memoria del generale. In questi ultimi 5 anni, i tentativi di indurre l'amministrazione comunale a prendere iniziative per una nuova collocazione non hanno sortito alcun effetto".

A questo scopo, nel 2021, in Consiglio comunale venne approvata all'unanimità una mozione che impegnava il sindaco e la Giunta a ripristinare il monumento in piazza dalla Chiesa. "Sembra, però, che sia caduta nel dimenticatoio, in quanto nulla è stato fatto - ha concluso - nessun amministratore, di ieri e di oggi, si è posto il problema. Nel frattempo passano gli anni e scema il ricordo, rendendo la lotta alla mafia e alla criminalità organizzata sarà ancora lunga. Abbassare la guardia, anche nelle piccole cose, sta a significare che le vittime sono morte invano".