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La città industriale immaginata

I Cantieri d'Arte 2017 hanno visto impegnati una quarantina di studenti del liceo XXV Aprile con il pittore Barbieri. La mostra al Museo Piaggio

Viene inaugurata sabato 10 giugno alle 18 al Museo Piaggio la mostra La città industriale immaginata con le opere del pittore pisano Francesco Barbieri e dei circa quaranta studenti del Liceo classico e scientifico XXV Aprile di Pontedera.

L'esposizione è il percorso finale del progetto Cantieri d'arte, giunto alla quindicesima edizione e organizzato dal Comune di Pontedera in collaborazione con la Fondazione Piaggio, la biblioteca Gronchi e l'associazione Libera espressione.

A curare il progetto del 2017 Anna Ferretti insieme all'architetto Carlo Alberto Arzelà. 

"Ringrazio l'artista Barbieri - ha detto il sindaco Simone Millozzi durante la presentazione della mostra nella sala consiliare del Comune - questi Cantieri d'Arte sono percorsi che adesso diamo per scontati ma che all'inizio avevano creato discussioni. È una battaglia vinta. Ho particolarmente apprezzato questo progetto sin dal titolo La città industriale immaginata. Vorremmo rimanere città industriale e ci battiamo per esserlo, allo stesso tempo questo cantiere d'arte testimonia il percorso di recupero di certi spazi rimasti vuoti come quello che ora ospita la biblioteca Gronchi".

L'assessora alla cultura Liviana Canovai ha parlato di "formula vincente" mentre il presidente della Fondazione Piaggio Riccardo Costagliola si è detto felice di ospitare ogni anno, negli spazi del Museo in viale Rinaldo Piaggio, le opere finali dei Cantieri.

"I ragazzi rispondono sempre in maniera entusiasta - ha aggiunto Anna Ferretti -  Con Barbieri hanno usato la spatola e il colore, oltre al bianco e nero". 

"Prima di lavorare con Francesco Barbieri abbiamo affrontato con gli studenti l'architettura come spazio narrativo - ha chiarito Grazia Batini di Libera Espressione - cercando di comprendere diversi linguaggi, Francesco è stato il punto di arrivo. Abbiamo visto la città futurista, quella metafisica e la città che geometricamente si astraeva".

"Un'esperienza molto bella da un punto di vista in primis umano - ha detto il pittore Barbieri, nato nel 1976 e residente a Pisa - Ho visto come funziona il mio metodo di lavoro applicato ad altre persone, a giovani con un orizzonte aperto a 360 gradi. Da molti anni mi concentro sullo spazio urbano. Lavoro sulle emozioni di chi vive e pratica questo ambiente".