Lavoro

Casati alla Galletti: "Apri gli occhi"

Il sindacalista ribatte all'esponente 5S sul caso degli operai che per ora non riescono a rientrare in fabbrica 'causa decreto dignità'

Marcello Casati

"Se di una cosa mi sento fiero è di non avere mai confuso la mia idea politica col ruolo di sindacalista a difesa dei lavoratori attivi e oggi dei pensionati. Infatti - ribadisce Marcello Casati nella polemica con la 'grillina' Irene Galletti sugli ex lavoratori Piaggio che per ora non trovano la ricollocazione in azienda - nella premessa della mia precedente lettera alla stampa ho evidenziato che i lavoratori hanno il pieno diritto di recriminare un posto di lavoro sicuro. La cosa che lei dovrebbe capire è che il Decreto Dignità, così come e stato deliberato, non aiuta certamente questi lavoratori e neppure le altre migliaia sparsi per la Toscana: è come quando anni addietro, altri governi, davano incentivi per assumere i giovani quando le aziende invece di assumere licenziavano.

Nella mia storia di sindacalista metalmeccanico, assieme ai miei colleghi della Uilm e Fiom abbiamo affrontato, e in parte risolto, momenti assai più scabrosi degli attuali. Lo abbiamo fatto, unitariamente anche se talvolta con alcuni distinguo, ma senza salire sui tetti o fare accampamenti. Personalmente, con altri tre colleghi della Fiom, abbiamo subìto anche un processo per difendere il lavoro in Piaggio e nell'indotto in Valdera.

A lei, che vuole fare carriera, voglio infine raccontare un fatto che mi è accaduto. Molti anni fa, dopo una raccolta di firme fatta dalla Uilm di Pisa per tutelare i part-time verticali, chiesi al ministro del lavoro, Cesare Damiano, di passaggio da Pisa, di poterlo incontrare per consegnargli le firme. Conoscevo Cesare Damiano ed ero sicuro che avrebbe accettato. Mi disse di si, ma a una condizione: che a consegnarle fosse tutto il sindacato, unitariamente, poiché un ministro non può e non deve essere di parte. A me quella cosa ha aperto gli occhi e il cervello. Spero che altrettanto succeda anche a lei"