Attualità

Case della Comunità in Valdera e Alta Valdicecina

Entro il 2026 ne sorgeranno quattro. La Ausl Toscana nord ovest le ha previste a Bientina, Pontedera, Pomarance e Volterra

Il territorio della Valdera e dell’Alta Valdicecina vedrà sorgere, entro la fine del 2026, quattro Case della Comunità, una del tutto nuova e tre in edifici già della Ausl. A Pontedera, in via Fleming, a Volterra e a Pomarance verranno ampliati gli edifici esistenti, mentre a Bientina verrà costruita una nuova struttura. Tutti gli interventi sono interamente finanziati con i fondi del Pnrr per oltre 6,5 milioni di euro e sono già stati inseriti nella delibera regionale di programmazione.

“Le Case della Comunità – hanno ricordato dalla direzione dell'Azienda Usl Toscana nord ovest - daranno un forte impulso alla sanità territoriale che, come abbiamo potuto constatare in questi due anni, è determinante per garantire alla popolazione una corretta presa in carico da parte dei servizi sanitari. L’assistenza territoriale rappresenta infatti la prima porta d’accesso al servizio sanitario. Essa costituisce l’approccio più inclusivo, equo, conveniente ed efficiente per migliorare la salute fisica e mentale degli individui, così come il benessere della società”.

All’interno della Casa della Comunità opererà un gruppo multi professionale composto dal medico di famiglia perché legato all’assistito da un rapporto di fiducia che si sviluppa nel corso dell’intera esistenza; dallo psicologo che dovrà valutare e dare risposte ai reali bisogni psicologici del paziente e della sua rete di supporto; dallo specialista che, in alcune fasi della malattia, assume un ruolo strategico nella scelta del percorso clinico. Anche l’infermiere, attraverso la presa in carico del paziente svolge un compito di supporto importante dal punto di vista assistenziale e di autocura. L’assistente sociale sarà il referente relativamente ai bisogni sociali del paziente e della sua rete relazionale; infine l’equipe di supporto, composta da tutti gli specialisti o dai membri dell’unità di valutazione multi professionale, che parteciperà attivamente alla presa in carico complessiva.

"Lo sviluppo della sanità digitale, telemedicina e teleassistenza - hanno aggiunto dalla Ausl -, e dell’informatizzazione dei processi clinico-assistenziali permetterà un approccio integrato alla cura del paziente e consentirà di misurare e valutare l’assistenza prestata.