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"Ogni 25 Aprile è un ponte etico da difendere"

Cerimonia in piazza Cavour per gli 80 anni dalla Liberazione italiana dal nazifascismo. Le parole del sindaco Matteo Franconi

Autorità civili, militari e religiose, cittadini e associazioni si sono dati appuntamento questa mattina in piazza Cavour, dove si è svolta la cerimonia in occasione della Festa della Liberazione.

"Pontedera - ha scritto su Facebook il sindaco Matteo Franconi-  ha celebrato l’80° anniversario della Liberazione con la miglior sobrietà che poteva permettersi: ubriaca di gratitudine per il sacrificio delle donne e degli uomini che sacrificarono la propria vita nella lotta partigiana combattuta e vinta per offrire la libertà ai propri figli e per garantire all’Italia un futuro di pace e democrazia. La Resistenza alla sopraffazione nera del nazifascismo, alla prepotenza della prevaricazione e alla alla violenza di una dittatura razzista e illiberale non potrà mai esser derubricata a una semplice guerra civile da archiviare come qualcuno oggi tenta di fare più o meno apertamente'.

"Il rispetto di tutti i morti di quella storia, la storia fondativa su cui poggia quel capolavoro assoluto che è la nostra Costituzione - aggiunge il sindaco- non può diluirsi in un revisionismo malcelato dai tratti subdoli della riconciliazione. La realtà non cessa di esistere neppure se viene ignorata e i fatti non sono modificabili nemmeno se vengono travisati. Ecco perché la Liberazione che ci ostiniamo a festeggiare con orgoglio ogni 25 aprile è un ponte etico da difendere, per consegnare al nostro futuro la capacità di distinguere il senso delle alternative in lotta di quel passato; per non togliere alla nostra convivenza civile le categorie di giudizio che servono ancora oggi alla nostra democrazia e alla sua stessa ragion d’essere. Ecco perché nessuno, a distanza di ottanti anni, deve sentire l’imbarazzo nell’affermare che la lotta partigiana e la Resistenza erano dalla parte giusta della storia e che quella liberazione dal demone avvelenato del fascismo (politco, culturale, sociale) è stato, è e deve essere il denominatore comune della nostra convivenza, quella che considera la libertà di ciascuno, la solidarietà tra le persone, la lotta alle disuguaglianze e la dignità dell’essere umano i principi irrinunciabili di un orizzonte collettivo. Ecco anche perché il nostro 25 aprile ha voluto ricordare e rendere omaggio anche al pontificato di Papa Francesco, un uomo venuto dalla fine del mondo e che al mondo ha donato un nuovo inizio incardinando le parole pace e speranza intorno al valore preminente a tutti gli altri: quello della vita umana. Grazie alle autorità civili e religiose che hanno partecipato, agli amministratori, alla Filarmonica Volere è Potere, alle Forze dell’Ordine, alle associazioni e alle forze politiche, all’Anpi Pontedera e a tutti i cittadini che hanno testimoniato con la propria presenza l'importanza di questo giorno".