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Chiesino e Green Park allagati, "Vogliamo rischiare ancora?"

Legambiente chiede all'amministrazione di rinunciare alle lottizzazioni: "Pericolo idrogeologico, gli oneri di urbanizzazione non valgono la pena"

Il sottopassaggio ferroviario del Chiesino dopo il nubifragio

"Purtroppo, le forti piogge hanno dimostrato quanto sia concreto il rischio idrogeologico nelle aree delle nuove lottizzazioni". Legambiente, dopo aver segnalato la pericolosità di eventuali allagamenti tra Chiesino e Green Park qualche giorno prima degli eventi dello scorso 2 Novembre, torna a chiedere di rinunciare alle nuove costruzioni come da Piano interstrutturale.

"Nelle ore successive al nubifragio, entrambe le zone del Chiesino, quella a sud e quella a nord della Tosco Romagnola, erano coperte d’acqua per vari ettari - hanno scritto dall'associazione - il canale di drenaggio che costeggia la la strada ha richiesto l’intervento di una idrovora mobile per essere svuotato, mentre il sottopassaggio ferroviario posto a sud verso la zona commerciale di Fornacette era completamente allagato".

Anche al Green Park, come denunciato nei giorni scorsi, l'acqua ha preso il sopravvento. "I cumuli di terreno contaminati dal Keu sono coperti superiormente da teli impermeabili, ma appoggiati su un terreno intriso d’acqua, con la possibilità molto concreta di diffondere pericolosi inquinanti - hanno proseguito - il cromo contenuto nei cumuli può diventare esavalente, quindi cancerogeno, come testimoniato in tutti i lavori scientifici, ultimo dei quali quello voluto dalla Regione e svolto dall'Arpat e dall'Università di Pisa".

L'area nord del Chiesino

L'acqua nell'area del Green Park

"Cosa succederà se anche queste zone saranno rese impermeabili da asfalto e cemento? Ammesso che funzionino i sistemi di drenaggio come le idrovore, è necessario che anche i canali che riceveranno le acque siano sempre capienti - hanno proseguito da Legambiente - perché accettare simili rischi, sia per chi andrà a vivere o lavorare nelle nuove lottizzazioni sia per chi vive e lavora nelle aree vicine?".

"La crisi climatica è sempre più imprevedibile: ha visto nei primi 10 mesi del 2023 in Toscana 28 eventi estremi - hanno concluso - rischiamo solo per favorire gli investimenti di società immobiliari e intascare gli oneri di urbanizzazione? Noi crediamo che la posta non valga il rischio: ripetiamo la richiesta di rinunciare a queste nuove lottizzazioni e alle altre previste a Pontedera e nel resto della Valdera".