Cronaca

Ciao Andrea, anima e storia del basket pontaderese

Giocatore, allenatore e direttore sportivo della Juve Pontedera, Pierini ha visto crescere centinaia di ragazzi con la palla a spicchi tra le mani

Andrea Pierini

Il basket pontederese è in lutto. Andrea Pierini, direttore sportivo della Juve Pontedera, se n'è andato a 69 anni, a causa di una malattia diagnosticata qualche mese fa.

Originario di Siena e conosciutissimo nell'ambiente della palla a spicchi, Pierini era l'uomo tuttofare della Juve Pontedera, storica società di pallacanestro della città. Un amore nato come giocatore, proseguito come allenatore e, alla fine, coronato come dirigente impegnato su tutti i fronti.

In carriera ha anche allenato tra Fucecchio e San Miniato, ma il legame con la società pontederese è rimasto inscindibile per tutta la sua vita. Non solo perché impiegato alla Piaggio, ma anche e soprattutto per la canotta biancoblù.

Negli ultimi 15 anni, in cui ha ricoperto la carica di direttore sportivo sotto le due presidenze di Giuseppe Degl'Innocenti e dell'attuale numero uno della società Luca Belli, Pierini si è tolto anche diverse soddisfazioni. Dalla promozione in serie B alla vittoria del titolo toscano alla partecipazione alle fasi nazionali.

Poi, ci sono anche i "titoli" personali, quelli che non entrano nel palmarès, ma che danno la cifra dell'uomo e del dirigente. Pierini, infatti, si è dedicato con grande energia al settore giovanile della Juve Pontedera, formando tante promesse e contribuendo alla crescita di tantissimi ragazzi.

Anche per questo, nella società pontederese la scomparsa di Pierini rappresenta un vuoto incolmabile. Così come per la moglie, Laura, e il figlio Leonardo, stretti nell'abbraccio di tutta la città. Dal pomeriggio di domani, martedì 4 Marzo, la salma di Pierini sarà esposta alla Misericordia di Pontedera.

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Ho condiviso con Andrea dieci anni della mia vita. Ci univa la passione per il basket. La sua era passione vera, sanguigna, parte del suo Dna. La mia invece mi era stata trasmessa dai miei due figli che si erano innamorati della pallacanestro fin da piccoli. Abbiamo girato l'Italia insieme, siamo entrati in mille palazzetti al seguito di giocatori grandi e piccoli e siamo sempre usciti a testa alta, vincenti o perdenti, perché Andrea ha sempre trasmesso a tutti l'orgoglio ed il rispetto per la maglia della Juve, della Zeta. Poi il tempo e le opinioni ci hanno allontanato ma quelle esperienze, quelle condivisioni, quelle discussioni per me sono state e restano linfa vitale perché "il Pierini", da buon contradaiolo di Valdimontone è sempre stato schietto e leale e ha difeso la "sua" Juve Pontedera contro tutto e contro tutti. Grazie Andrea.

Il direttore

Marco Migli