Attualità

Circoli e Case del Popolo, "Siamo allo stremo"

L'attività di Circoli e Case del popolo anche in Valdera è stata pesantemente condizionata in questi mesi dall'emergenza sanitaria

Circoli e Case del popolo lanciano il grido d'allarme:"L'emergenza sanitaria ci ha messo allo stremo".

"Ormai sei mesi di chiusura effettiva alle spalle ed un' estate di grande difficoltà, in cui hanno parzialmente riaperto, a fatica, riducendo al minimo le attività con grande senso di responsabilità per una fase estremamente delicata. Sei mesi di chiusura, nessuna risposta, ma la cosa più grave è nessuna prospettiva", dice la presidente di Arci Valdera Maria Chiara Panesi.

"Sostanzialmente inesistenti le misure in sostegno dedicate ai circoli, gravati da costi ingenti di mantenimento delle strutture, ancora lontana la finestra prevista dal decreto Ristori per queste strutture. Sale vuote, nastri delimitanti, portoni sbarrati. Poche strutture provano a cimentarsi con l'asporto grazie alla possibilità prevista dalla Regione Toscana, ma quei pochi che lo fanno sono unicamente mossi dall'intento di offrire un servizio alle loro comunità, non certo perchè vi colgano un'opportunità per sopravvivere", continua la presidente.
"Non chiediamo trattamenti differenziati, chiediamo che venga applicato a noi il medesimo rigore con cui si intende tutelare la salute pubblica e il tessuto di questo paese. Un tessuto fatto da settori produttivi, da mercati, ma anche da infrastrutture sociali, da un sistema di welfare diffuso".

"I nostri circoli sono un patrimonio della società", continua Panesi, "Essenziali con il loro ruolo di prossimità e vicinanza ai cittadini. E al pari di tutte le altre infrastrutture sociali ed economiche di questo paese chiediamo si pensino a misure in grado di garantirne la sopravvivenza.Per usare termini economicistici il break event point è già stato superato da tempo, siamo ormai oltre alla soglia di rottura, a nulla serviranno misure parziali ed inconsistenti."

"Serve - conclude Panesi - un piano urgente e servono risposte. E' scandaloso ed irresponsabile non avere risposte da dare alle centinaia di volontarie e volontari toscani che gratuitamente e generosamente danno vita alle nostre strutture, le animano e le tengono al centro delle loro comunità, che costruiscono legami sociali, welfare diffuso, che praticano cultura e solidarietà, e che non di meno che producono lavoro e attività economiche".

Sulla stessa lunghezza d'onda Piero Vetturi, presidente del gruppo sportivo Bellaria Cappuccini:"Il nostro circolo è all'interno di un'area sportiva e chiaramente la sua attività è strettamente connessa ad essa. In questo momento quei pochi allenamenti che sono ripresi, solo per alcuni sport, si svolgono tutti dalle sei in poi e consideri che il bar deve chiudere alle diciotto. Quindi, ad ora, è cambiato veramente poco".

"Abbiamo avuto degli aiuti economici per l'emergenza sanitaria - continua Vetturi - per l'attività sportiva ma non per il circolo. A oggi l'attività è ferma anche per la ristorazione, che si svolgeva soprattutto la sera. L'auspicio è di tornare alla normalità il prima possibile".