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Circolo Bertelli, dalla chiusura alla polemica

Assemblea pubblica dopo la sanzione: la sospensione della somministrazione di alimenti e bevande s'intreccia con un posizioni divergenti in seno al Pd

Minuti durante l'assemblea al circolo "Bertelli"

Circolo "Bertelli", sezione Fuori del Ponte. Non fare confusione è fondamentale, anche se non semplice. Perché la chiusura imposta alla storica casa del popolo di via Indipendenza a Pontedera, dovuta alla presenza di troppi clienti senza la tessera di socio necessaria per la consumazione, ha avuto conseguenze non solo sanzionatorie, ma anche politiche.

La cronaca: nei giorni scorsi, come riportato anche dallo stesso circolo sulla propria pagina Facebook, gli agenti della polizia municipale hanno svolto un controllo dal quale è scaturito il divieto di somministrazione di alimenti e bevande: troppi consumatori sprovvisti della tessera che, in quanto circolo, è richiesta come obbligo.

Un provvedimento che, sin da subito, ha scatenato la reazione dei frequentatori del circolo e di coloro che fanno parte della sezione del Partito Democratico di Fuori del Ponte, che appunto trova casa nello stesso stabile e che, proprio per questi giorni, aveva organizzato una festa de L'Unità ormai rimandata.

Poco prima dell'assemblea

La sezione come tale, naturalmente, non è stata chiusa. Ma, allo stesso tempo, alcuni dei soci hanno innescato una polemica di tipo politico durante un'assemblea straordinaria convocata proprio in via Indipendenza.

"È accaduto che ci sono stati dei sopralluoghi, con insistenza inusuale: non capiamo le ragioni di questo accanimento - ha spiegato Riccardo Minuti, consigliere comunale del Partito Democratico e socio della sezione - in tante altre realtà associative o sportive e nei circoli del territorio, la situazione è pressoché la stessa. Le norme devono essere applicate per tutti allo stesso modo".

"La nostra sezione ha una storia lunga ed è un presidio in un quartiere che vive spesso e volentieri a contatto con il disagio e le difficoltà sociali - ha continuato - siamo sempre stati a sinistra e continuiamo a sostenere una politica di sinistra all'interno del Partito Democratico. Vogliamo dire la nostra, come accade anche in altre sezioni d'Italia. Se c'è da fare una critica a un governo che non ci convince, vogliamo sentirci liberi di farla. Riteniamo sbagliata la corsa agli armamenti e riteniamo inopportuno consumare altro suolo per basi militari. Dispiace che questo possa dare fastidio, ma siamo sinceri e leali con tutti e chiediamo rispetto".

I partecipanti all'assemblea

La questione si fa ancor più politica nel corso dell'assemblea, quando c'è chi fa allusioni su un collegamento tra l'ordinanza e la posizione di dissenso della sezione rispetto al resto del partito. "Mi viene qualche sospetto, alcune coincidenze sulla chiusura del circolo mi lasciano perplesso - ha aggiunto Fabrizio Braccini, un altro socio della sezione - non c'è un termine alla chiusura e non sappiamo ancora quando potremo riaprire. Come diceva un vecchio politico: a pensar male si fa peccato, ma qualche volta ci si azzecca".

Mugugni che, in ogni caso, rimangono nell'alveo del dibattito interno. E che lo stesso segretario locale del Partito Democratico, Francesco Papiani, ha voluto seguire da partecipante all'assemblea. "Come Unione comunale del Pd ci siamo interessati per capire quali siano le questioni sollevate da una parte della città e della cittadinanza - ha detto - nel merito della chiusura non posso esprimermi, non conoscendo i fatti e non essendo mio compito".

Per il momento, dunque, rimangono il divieto e qualche divergenza interna. Resta da capire se e quali saranno le conseguenze della serrata.