Attualità

Coltelli di plastica, Arnera replica a Forza Nuova

La cooperativa che gestisce la casa famiglia di via Colombo dove c'è stata l'aggressione una settimana fa ha risposto al partito di destra

Il piazzale della casa famiglia di via Colombo

I responsabili della cooperativa hanno inviato una lettera di risposta pubblica agli esponenti di Forza Nuova che avevano inviato coltelli di plastica in seguito ai fatti avvenuti nella notte tra il 3 e il 4 gennaio in cui un giovane di 18 anni, ospitato nella struttura, aveva aggredito con un coltello i carabinieri e operatori.

"La cooperativa Arnera - hanno scritto in una lettera congiunta il CdA , gli operatori e le operatrici di Arnera - è composta da operatori e operatrici che ogni giorno, con professionalità e passione, lavorano in servizi e progetti socio-educativi occupandosi di minori e adulti in situazione di forte disagio e marginalità.

Il nostro lavoro ha l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle persone con le quali ci interfacciamo, di promuovere il cambiamento e offrire opportunità non solo agli utenti ma alla comunità tutta.

Crediamo in una società accogliente e inclusiva basata su principi di solidarietà e di promozione dei diritti che da sempre contraddistinguono la nostra metodologia di lavoro.

I fatti avvenuti all’interno di un nostro servizio ci hanno profondamente scosso per la gravità dell’aggressione subita e per i danni riportati dai nostri colleghi e dalle forze dell’ordine che prontamente ci hanno sostenuto ed aiutato.

Questo però è il nostro lavoro e rivendichiamo le capacità e le competenze che caratterizzano gli operatori e le operatrici della nostra cooperativa; l’episodio avvenuto e la vostra lettera intimidatoria e canzonatoria non fermeranno sicuramente il nostro agire quotidiano e non ci faranno dubitare di noi stessi e dei nostri ideali.

Continueremo a fare ciò che abbiamo sempre fatto nel rispetto delle leggi che regolamentano l’accoglienza e la gestione dei cittadini stranieri (profughi, minori stranieri non accompagnati, vittime di sfruttamento lavorativo e tratta, ecc..) senza arricchirci sotto un profilo economico ma arricchendo noi stessi come persone e la società in cui viviamo".