L'onda lunga della polemica travolge anche il commercio. Dopo i fatti di sabato scorso, quando in piazza Cavour si è verificata l'aggressione a ben tre persone che lavoravano in due diversi negozi, Confcommercio rilancia l'appello per chiedere più sicurezza. Mentre Confesercenti, che condanna l'episodio e si dichiara disponibile ad affrontare il problema, chiamando ognuno a fare la propria parte.
"Non vorremmo mai più vedere episodi come quello, ma per fare in modo che ciò accada serve la ferma volontà da parte di istituzioni e forze dell'ordine di garantire la piena sicurezza a imprenditori e cittadini - ha detto Federico Pieragnoli, direttore di Confcommercio - è inaccettabile che commercianti e lavoratori vivano in una ormai costante situazione di pericolo: è l'ennesima dimostrazione di una situazione ormai fuori controllo, che deve essere contrastata immediatamente".
Parole condivise da Lorenzo Nuti, presidente di Confcommercio Pontedera. "Da più di un anno violenze, furti e danneggiamenti colpiscono indistintamente imprenditori e cittadini: siamo arrivati all'esasperazione - ha aggiunto - servono misure risolutive, autorità e forze dell'ordine devono dichiarare guerra a tutti coloro che delinquono e non rispettano le regole. Da parte dell'amministrazione comunale serve la ferma volontà di risolvere una volta per tutte il problema sicurezza che continua ad attanagliare la città".
Il problema, ovviamente, è condiviso da Confesercenti. Che, però, invita a fare un bagno di realtà. "'Il fatto è gravissimo, si tratta di un'aggressione spudorata - ha commentato Claudio Del Sarto, responsabile Valdera dell'associazione - andremo dal prefetto e abbiamo chiesto al Comune di invitarci al tavolo di confronto. Rappresenteremo volentieri la situazione, ma credo che sia necessario anche far capire come ci troviamo di fronte a una criticità strutturale: non penso proprio che le forze dell'ordine non abbiano arrestato prima questa persona senza alcun motivo. Evidentemente, per le leggi del nostro Paese, ciò non poteva essere fatto prima".
"È un argomento complesso che dev'essere risolto dagli organi preposti alla sicurezza pubblica: se ne occupano il questore, il prefetto e le forze dell'ordine - ha specificato - le associazioni di categoria come la nostra possono dare il proprio contributo facendo proposte: potremmo pensare, per esempio, a un pattugliamento a piedi del Corso e delle vie limitrofe fino all'orario di chiusura da parte degli agenti della Polizia Municipale, su cui il Comune può effettivamente agire. Il nostro obiettivo non è fare un post su Facebook o guadagnarsi il titolo di un giornale: basti pensare come la nostra presidente Futura Cavallini, dopo l'accaduto, si sia accertata di persona sulla salute di chi è stato aggredito. Non sentiamo il bisogno di raccontarlo pubblicamente, ma di esserci concretamente".