Lavoro

Continua la protesta sul tetto

Il gruppo dei trenta, in gran parte donne, che aspetta di rientrare in Piaggio non intende arrendersi nonostante qualche apertura sembra esserci

La tenda iniziale fu portata via dal vento e ora il gruppo di protesta ha ammassato sull'ultima rampa di scale del "palazzo blu" - il palazzo più bello della zona industriale ma animato soltanto ai primi piani mentre gli altri sono desolatamente vuoti - le scorte di viveri e le brandine. 

"Siamo su tetto da 15 giorni ed è sempre più difficile restare quassù - dice Alessandra Benvenuti, sindacalista dell'Usb -, ma vogliamo fortissimamente restarci finché la Piaggio non riassumerà, stavolta a tempo indeterminato, le donne e gli uomini espulsi dal lavoro ormai da molto tempo. E se siamo in parte soddisfatti da cosa ci hanno detto a Firenze e Roma dove sono siamo stati convocati, per ora l'assunzione non è arrivata. Per cui noi restiamo ancora sul tetto del Palazzo Blu".

Sono stanche, e si vede, le donne della protesta. Donne che per i bisogni fisiologici, lo vogliono dire, hanno soltanto un secchio a disposizione. "La Piaggio ha mandato una nota ai suoi azionisti - aggiunge Benvenuti - mentre invece dovrebbe mandare a noi la convocazione per rientrare in fabbrica. Invece l'azienda continua a prendere persone nuove e a tempo indeterminato. Col risultato che ogni anno si perde un centinaio di posti di lavoro. E se continua così, la Piaggio di Pontedera avrà soltanto o soprattutto impiegati".

Per domani è stata annunciata una visita di solidarietà sul tetto da parte di Aboubakar Soumahoro (nella foto sopra),  delegato Usb "da sempre impegnato nella lotta dei braccianti sempre a fianco degli sfruttati".