Lavoro

Crisi Tmm, l'assessore Bugli al presidio

L'assessore regionale ha incontrato i lavoratori. Il presidente Rossi: "Siamo vicini agli 85 lavoratori, l'azienda deve essere sensibile"

"Stiamo seguendo con attenzione la crisi Tmm, siamo vicini agli 85 lavoratori e alle loro famiglie nei confronti dei quali richiamiamo l'azienda alla massima sensibilità e responsabilità sociale. Per parte nostra faremo di tutto per scongiurare la chiusura dello stabilimento e salvaguardarne la continuità produttiva". Così il presidente della Regione Enrico Rossi che sta seguendo da vicino gli sviluppi della crisi Tmm, storica azienda dell'indotto Piaggio a Pontedera.

L'assessore alla presidenza Vittorio Bugli oggi pomeriggio è intervenuto al presidio organizzato dalle Rappresentanze aziendali dei lavoratori insieme ai sindacati. Oltre che a portare la solidarietà della Regione ha tenuto a rappresentare direttamente le azioni che la Giunta intende portare avanti e oggi delineate puntualmente in un comunicato congiunto tra Rossi e il sindaco di Pontedera Simone Millozzi

L'assessore si è intrattenuto con i lavoratori e li ha rassicurati che la Regione si sta già muovendo per avere l'impegno dal liquidatore per il pagamento degli stipendi e con la proprietà aziendale per aprire un confronto su una decisione così inaspettata e frettolosa, fatta senza che siano stati prima coinvolti lavoratori e istituzioni e con una modalità che lascia molto a desiderare. 

"La Regione è impegnata sulla vicenda e la mia presenza qui vuole essere una testimonianza di questo impegno - ha detto Bugli parlando ai lavoratori - Un appuntamento in Regione è già stato concordato con le organizzazioni sindacali per il 21 agosto. Abbiamo chiesto un incontro alla proprietà e chiederemo anche alla Piaggio, praticamente unica committente della Tmm, una speciale attenzione". La visita è stata anche un momento nel quale i lavoratori hanno raccontato a Bugli il loro dramma, umano e professionale. Un periodo che doveva essere di riposo e tranquillità si è trasformato per 85 famiglie nella nascita improvvisa di difficoltà nella vita quotidiana e di grande timore per il futuro. Insieme allo sconcerto è però emersa la chiara volontà di portare avanti una battaglia per affermare il loro diritti e tutelare le loro famiglie.