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Crollano alberi anche al Parco dei Salici

L'ultimo crollo è quello di un pino ma già molti platani erano e sono a rischio, crollati o abbattuti

Continua in Italia e non solo la strage di alberi che sta caratterizzando questi ultimi anni di clima in parte cambiato. Strage sulla quale si intrecciano spiegazioni a volte anche contraddittorie. E se ha destato impressione il crollo al Chiesino del platano o meglio di un bagolaro, abbattutosi su un'auto in transito che avrebbe potuto provocare una tragedia - mentre per fortuna il ferito è fuori pericolo - anche in una grande parco con l'aspetto di bosco, il maestoso parco dei salici, si verificano rischi e crolli.

L'ultimo riguarda un grande pino caduto per metà a ridosso del percorso vita dove passano podisti, pedalatori, camminatori e tanti cani con i loro padroni. Per fortuna in quel momento non passava nessuno, mentre i platani più vicini all'argine sono stati in gran parte tagliati per evitare nuove cadute dopo una finita su una panchina. Situazione che si sono sempre verificate oppure si sta modificando il rapporto fra gli alberi le città e il territorio? 

Per quanto riguarda i territori urbani e le strade non c'è dubbio che le piante stiano diventando, non per colpa loro, incompatibili con la moderna civiltà. Ma il parco dei salici non ha cemento e soprattutto in certi tratti è quasi un bosco, mentre teoricamente l'argine di golena dell'Arno dovrebbe proteggerlo dal vento.Il grande parco dei salici - un chilometro di lunghezza pur col successivo piccolo taglio per realizzare la strada del nuovo ponte in ferro - nacque negli anni '60-'70 durante l'amministrazione Maccheroni-Marianelli e fu ampliato verso est in quelli '80 durante l'amministrazione Monni

Troppi anni fa per questi alberi? Questa tesi non sembra proprio quella giusta. Ma qual'è quella giusta?