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Dal megafono riaffiora il ricordo dell'alluvione

Le celebrazioni del 50esimo anniversario sono state avviate così come ebbe inizio l'emergenza, sugli argini del fiume. Le memorie dei protagonisti

Come quel 4 novembre 1966 toccò a lui girare la città dando l'allarme e consigliando ai cittadini di non allontanarsi dalle loro case, così - cinquant'anni dopo - è ancora Rigoletto Biasci, ancora con un megafono in mano, a dare il via alle celebrazioni del mezzo secolo della storica alluvione.

Non fu l'Arno quella volta a rompere per primo gli argini, ma l'Era. E il ricordo del 4 Novembre è partito proprio dal parco della Montagnola, con l'annuncio al megafono e un’escursione con letture per conoscerne le caratteristiche, la storia, il percorso, sotto alla guida di Michele Quirici e Mario Mannucci.

Il sindaco di oggi, Simone Millozzi, e quello di allora, Giacomo Maccheroni hanno ricordato il grave evento che misi sì in ginocchio la città ma non la abbatté. Anzi, fu condizione per unire ancora di più amministrazione e cittadini, associazioni e aziende, compresa soprattutto la Piaggio.

A seguire, l'assessore Liviana Canovai ha presentato il calendario delle iniziative del cinquantenario, previste anche nel 2017, mentre l'assessore Matteo Franconi ha parlato delle novità in tema di difesa idraulica della città. In serata, in municipio, i rappresentanti delle associazioni di volontariato hanno ripercorso gli eventi del 1966 incontrando l'amministrazione locale e poi nella saletta Carpi di via Valtriani è stato presentato il libro di Mario Marianelli Dalla spalletta dell'Arno si racconta. Canti, bettole, fiume e alluvione del '66 a Pontedera. La giornata si è conclusa con la proiezione del film Arno 2016.

Ma le iniziative delle celebrazioni non sono finite.