C'è anche Telmo Pievani, con "Un quarto d’era (geologica) di celebrità" tra le 7 tracce della prima prova scritta dell'esame di maturità 2025, che in Toscana ha visto impegnati oltre 30mila studentesse e studenti. Il testo riflette sull’Antropocene, termine con il quale viene indicata l'epoca geologica attuale, caratterizzata dall’impatto dell'uomo sul pianeta Terra.
Alle 8,30 in punto di questa mattina, sul sito del ministero, è comparso il codice necessario all'apertura dei plichi digitali che contenevano le tracce proposte per testare la preparazione dei maturandi. Tra le opzioni di "analisi e produzione di un testo argomentativo" anche un testo del filosofo evoluzionista due volte ospite degli Ecoincontri, l’ultima delle quali a Maggio scorso agli Ecodays con la banda Osiris in “Allegro Bestiale – viaggio ai confini della biodiversità”.
Lo spettacolo andò in scena la sera del 4 Maggio con un tutto esaurito a Teatro Era. La mattina successiva la replica, dedicata proprio alle scuole, che però non riscosse la stessa partecipazione: all'evento, infatti, complici i molti impegni presi dagli istituti superiori di Pontedera, presero parte solo alcune classi.
Ecco la traccia completa:
PROPOSTA B3
Tratto da: Telmo Pievani, Un quarto d’era (geologica) di celebrità, in Sotto il vulcano, Feltrinelli, Milano, 2022, pp. 30-31. «I nostri successori studieranno l'Antropocene e capiranno il vicolo cieco in cui ci siamo infilati. […] Le firme sedimentarie dell'attività umana negli ultimi decenni del Novecento sono tali e tante che anche il più tonto dei geologi del futuro non potrà non vederle. […] Quanto pesano tutti gli oggetti del mondo? Sembra la domanda disarmante di un bambino e invece adesso è diventata, grazie ai big data, una curiosità scientifica piena di significati. […] Immaginate tutto ciò che l’umanità ha prodotto e costruito: tutti gli edifici sulla Terra, tutte le strade, treni aerei navi auto camion moto biciclette e ogni altro mezzo di trasporto, le fabbriche, le macchine. Ora aggiungete le suppellettili e gli arredi, gli strumenti, i telefonini, i computer, le stoviglie, i vetri, gli infissi, la carta di questa rivista. Insomma, prendete la tecnosfera materiale nella sua globalità, costituita da ogni artefatto umano distribuito sulla superficie terrestre, e mettetela su una bilancia. Vi verrà fuori un numero, stratosferico. L’unità di misura adatta all’impresa è la teratonnellata, cioè mille miliardi di tonnellate. Ed ecco il numero fatidico: tutte le cose umane, dai grattacieli agli apriscatole, ed esclusi i rifiuti, nel 2020 hanno raggiunto il ragguardevole peso di 1,1 teratonnellate, ovvero mille e cento miliardi di tonnellate. Questa è la dimensione dell’immane flusso materiale che sta alla base del metabolismo attraverso il quale l’umanità incessantemente trasforma in prodotti ed energia le materie prime presenti in natura. Se scomponiamo l’insieme di tutti i manufatti umani e vediamo di cosa sono fatti, scopriamo che il calcestruzzo e gli aggregati di ghiaie e sabbie la fanno da padrone, seguiti dai mattoni, poi dall'asfalto, dai metalli e infine da plastiche, vetro e legno usato in industria. I ricercatori hanno anche calcolato gli andamenti della massa antropogenica dall'anno 1900 in poi. La curva si impenna dopo la fine del Secondo conflitto mondiale, appunto, quando la “grande accelerazione” della ricostruzione gettò le basi del benessere dei paesi industrializzati, ma al prezzo di un enorme consumo di suolo e di risorse. […] Con tecniche analoghe si può calcolare anche la massa complessiva degli esseri viventi sulla Terra, cioè la biomassa. Ebbene, il valore complessivo di quest'ultima è 1,1 teratonnellate, millecento miliardi di tonnellate: esattamente come la massa antropogenica! Ciò significa che proprio nel 2020 la somma degli oggetti umani ha eguagliato tutto il resto della vita messo insieme. E pensare che agli inizi del Novecento le cose umane valevano il 3 per cento rispetto al peso degli esseri viventi. […] Quindi noi umani, che contribuiamo solo per lo 0,01 per cento alla biomassa globale, abbiamo riempito il mondo di 1,1 teratonnellate di cose. Questa è l'impronta schiacciante dell'Antropocene. Senza una rapida transizione del sistema economico mondiale verso modelli circolari, la massa antropogenica continuerà a raddoppiare ogni vent'anni, sfuggendo al controllo. Nel nostro geologico quarto d'ora di celebrità, ci siamo fatti notare.»
Comprensione e analisi
Puoi rispondere punto per punto oppure costruire un unico discorso che comprenda le risposte a tutte le domande proposte. 1. Sintetizza il brano evidenziando il punto di vista dell’autore sull'Antropocene e sul ruolo umano in questo periodo geologico. 2. Illustra il significato dell’espressione ‘vicolo cieco in cui ci siamo infilati’. 3. Quali esempi l'autore fornisce per descrivere l'insieme della ‘tecnosfera materiale’? 4. A cosa si riferisce l’autore quando usa l’espressione ‘geologico quarto d’ora di celebrità’?
Produzione
Elabora un testo in cui, a partire dal concetto di ‘tecnosfera’, rifletti sull’impatto ambientale ed economico della produzione e del consumo costante di oggetti, esprimendo la tua opinione al riguardo e proponendo possibili soluzioni per ridurre tale impatto. Sviluppa in modo organico e coerente le tue argomentazioni, facendo riferimento non solo alla tua esperienza, ma anche al tuo percorso di studi e alle tue letture.