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Dopo gli allagamenti inizia la conta dei danni

Smottamenti e frane, condomini evacuati e auto danneggiate: lo stato d'emergenza nazionale per dare ristori a famiglie e attività commerciali

Un'auto in zona stazione

Come ha detto il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, la priorità della macchina di Protezione Civile è quella di ritrovare i dispersi, che sono stati segnalati in altre zone della Toscana. Non in Valdera, dove però, come altrove, il pensiero va anche al dopo allagamento: cosa succederà?

Innanzitutto, con l'approvazione dello stato di emergenza nazionale da parte del Consiglio dei ministri di oggi, venerdì 3 Novembre, il Governo ha dato il suo ok a stanziare risorse straordinarie per le zone colpite dal maltempo.

Dunque, ristori per famiglie e attività commerciali che, a causa delle tre, violente ore di nubifragio, sono state danneggiate economicamente. Per far la conta, è ancora presto: in molti si sono ritrovati con la casa - soprattutto se al piano terra - o con garage e scantinati pieni d'acqua, con danni tutti da calcolare.

Un'auto finita in una buca colma d'acqua

Lo stesso vale per le attività commerciali: a Pontedera, il vicesindaco Alessandro Puccinelli ha chiesto esplicitamente ai titolari di documentare con foto e video i danni subiti, per agevolare le richieste di risorse al Governo. Un iter per il quale, come ha spiegato il sindaco Matteo Franconi, l'amministrazione comunale prevede già di dedicarsi a breve.

Piazza Cavour a Pontedera

Anche nelle zone industriali, tra La Bianca e Gello, diverse imprese hanno subito qualche danno, dovendo così rallentare il proprio lavoro.

Poi, a questi, ci sono da aggiungere quelli causati in giro per il territorio e che riguardano i Comuni o altri enti pubblici. In particolare, gli smottamenti e le frane sulle varie strade, comunali o provinciali, e che hanno riguardato anche alcuni appartamenti. Come accaduto a Calcinaia, a ridosso di Ponte alla Navetta, dove il cedimento del terreno ha richiesto l'evacuazione dei condomini.

I danni causati dalla pioggia a Ponte alla Navetta

Infine, numerose, come testimoniano anche le foto, le auto danneggiate: alcune sono finite in veri e propri laghetti creati dalla pioggia, mentre altre sono state compromesse sotto il punto di visto elettrico dall'acqua che si è fatta spazio tra le portiere.

Sarà un processo lungo, frutto della furia incontrollabile di un meteo divenuto ormai quasi incontrollabile.

E questo 2 novembre si aggiunge purtroppo ai ricordi di tutti coloro che vissero la tragedia dell'alluvione del 1966 quando l'Era ruppe l'argine. Qui sotto il video a colori di Renato Cammilli