Uno spazio dedicato alle famiglie più fragili, che qui possono trovare un supporto alimentare a fronte di nuove, sempre più diffuse situazioni di povertà. Si tratta dell'Emporio civico di via fratelli Bandiera, dove si trovano anche gli uffici del Comando della Polizia Municipale, e che attualmente contribuisce alla vita di oltre 200 famiglie sul territorio comunale e che, da qualche tempo, è gestito dalla Rete Alimentiamo.
"Abbiamo aperto durante il Covid - ha spiegato Eugenio Leone, referente del Banco Alimentare - su scala più ampia rispetto all'Emporio, quel che vediamo accadere in questo periodo è un nuovo tipo di povertà. Negli anni passati ci occupavamo di persone e famiglie che, per problemi di vario tipo, si trovavano in difficoltà. Adesso c'è un impoverimento trasversale, con persone che nonostante abbiano un lavoro, non riescono ad arrivare a fine mese".
È il fenomeno del "lavoro povero", che in Italia è sempre più diffuso a causa di occupazioni sottopagate, costo della vita sempre più alto e un potere d'acquisto ormai ai minimi termini. "C'è una fascia di persone che, proprio perché lavora e non ha dimestichezza con ciò che facciamo, ha difficoltà ad avvicinarsi - ha aggiunto - fortunatamente, alcuni sono intercettati dagli assistenti sociali, mentre altri vengono aiutati dal Banco Alimentare anche tramite altri canali".
"Noi gestiamo come l'Emporio civico come ente convenzionato con il Banco Alimentare - ha proseguito Leone - quotidianamente ci sono cinque volontari che operano tra magazzino, trasporto e distribuzione. Si tratta di una sorta di negozio di alimentari dove ognuno, con dei punti che vengono assegnati dall'assistente sociale sulla base delle condizioni di ciascuno, può fare acquisti. In più, distribuiamo anche i buoni alimentari erogati dal Comune".
E in vista del Natale, la Rete Alimentiamo insieme all'amministrazione comunale si è rivolta direttamente alle aziende del territorio, per dar vita alle raccolte aziendali. "Abbiamo immaginato di portare direttamente gli scatoloni da riempire nelle aziende, anche quelle più piccole - ha concluso Leone - in questo modo, chi vuol aderire, può riempirli durante il corso di qualche giorno semplicemente portando sul posto di lavoro ciò che vuol donare. Una volta trascorso il periodo concordato, ritiriamo noi gli scatoloni. Oppure, chi lo desidera, può fare anche una donazione liberale, che poi può anche scaricare. Un piccolo regalo di Natale, che per tanti può fare la differenza".