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"Esasperati dalle continue occupazioni abusive"

Dopo l'ennesimo sgombero ai ruderi dell'ex Zetagas di Pietroconti, la proprietà solidarizza con i carabinieri, critica il Comune e lancia un appello

La demolizione della palazzina effettuata nel 2015 nell'ex Zetagas

I ruderi della ex Zetagas a Pietroconti, fra La Rotta e Pontedera, sono tornati sotto i riflettori in questi giorni, quando i carabinieri vi hanno sorpreso all'alba, nel sonno, sei stranieri irregolari, fra i quali un minorenne.

I militari, dopo essere entrati negli edifici abbandonati, hanno segnalto anche una situazione deficitaria dal punto di vista igienico, viste le condizioni in cui i sei vivevano, mentre porte e finestre murate non sono servite a scoraggiare l'occupazione abusiva.

"La proprietà è suo malgrado volto noto presso la stazione dei carabinieri di Pontedera, unica istituzione cui mi sento di rivolgere ringraziamenti - puntualizza il presidente del Cda della Zeta Immobiliare, proprietaria del complesso -: dal 2015 periodicamente mi presento per denunciare invasioni od occupazioni abusive, tant'è che l'operazione pare sia il seguito di una mia denuncia di fine luglio, che sono stato invitato ad integrare presentando querela nei confronti dei soggetti identificati".

Visto che porte e finestre murate non sono servite ad evitare l'occupazione abusiva, dalla Zeta Immobiliare si dicono esasperati. "Cosa si intende per mettere in sicurezza l'area? Raderla al suolo?", si domanda il presidente, che poi racconta: "Nel 2015 clandestini avevano occupato un casolare forzando la porta; tutta la mobilia è finita bruciata nel camino per scaldarsi ecc. ecc. e abbiamo dovuto sobbarcarci l'onere di abbattere a nostra cura e spese il fabbricato per risolvere il problema alla radice. Quest'estate abbiamo demolito un capannone e ripristinato le recinzioni e murato nuovamente tutti gli accessi, tant'è che hanno dovuto abbattere parte di un muro per entrare nel locale. L'impegno da parte della proprietà è evidente, come pure la presenza e disponibilità, chiedete pure ai residenti nell'area".

"Al riguardo - osservano dalla Zeta Immobiliare - vorrei invitare tutti a considerare che le recinzioni si scavalcano, i muri si sfondano, le porte si forzano, e la proprietà, anziché essere classificata come vittima quale è, in questi casi viene spesso dipinta quasi come complice, quasi fosse responsabile degli accadimenti".

Ovviamente, l'interesse della Zeta Immobiliare è quello di trovare una nuova destinazione d'uso dell'intero complesso, che lo renda appetibile per un investimento di recupero. Ma i rapporti col Comune non sarebbero dei migliori. 

Conclude il presidente della Zeta Immobiliare: "L'unico modo serio di evitare situazioni del genere, sarebbe riutilizzare in modo sano le aree in attesa dell'attuazione del piano edificatorio, ma nonostante nel corso degli anni varie siano state le proposte che abbiamo presentato al comune per quella parte specifica, sono state tutte ritenute incompatibili con la destinazione d'uso prevista. Rivolgo in generale l'invito a chiunque fosse interessato ad utilizzare in modo positivo l'area a farsi avanti con noi o con il comune per cercare di concordare una soluzione, il nostro non è un interesse economico, ci preme solamente ridare decoro a quella zona".