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Felice Lotti, l'ospedale che sforna campioni

L'ultimo è il calciatore Gianluca Mancini, montopolese nato e 'certificato' al Lotti di Pontedera, che ieri sera ha debuttato in Nazionale da titolare

Gianluca Mancini all'esordio in Nazionale (foto Figc)

Martedì sera Gianluca Mancini ha debuttato in Nazionale - la nazionale maggiore o "dei grandi", come la chiama lui -, facendo la gioia dei familiari e di tutti i montopolesi. Ma un po' anche dei pontederesi, visto che le sue biografie lo segnalano come nato a Pontedera il 17 aprile del 1996

Gianluca, 22 anni, titolare dell'Atalanta e omonimo di cognome a Roberto Mancini mister della Nazionale, entra dunque nel palmarès dei campioni delle nostre zone - tutti non possiamo elencarli mentre, a esempio, la nazionale pallavolista pecciolese, Martina Guiggi, è nata all'ospedale di Pisa - che hanno toccato i vertici dello sport e non solo. E se molti di loro sono etichettati come 'pontederesi' è tutto merito dell'ospedale Lotti.

Fra questi il pecciolese-ghizzanese Dario Dainelli, ora nel Livorno, che toccò la Nazionale ai tempi della Fiorentina, così come la butese di Cascine, Fabiana Luperini, vincitrice di 5 Giri d'Italia e 3 Tour de France e ora diventata pontederese di residenza, ufficialmente registrata come pontederese per esser nata all'ospedale. E ancora il corridore Federico Guidi, il difensore del Parma Simone Iacoponi che ha dovuto 'badare' per due partite a Cristiano Ronaldo e molto altri. Soprattutto di sangue ponsacchino.

Fra i quali, lasciando il calcio, c'è anche l'artista-imitatore David Pratelli, anche lui 'figlio' del Lotti e dunque di Pontedera. Una Pontedera ricca di queste appartenenze mentre per trovare quelle totali, nascita e sangue pontederese doc, bisogna andare molto indietro, a Sandro Mazzinghi, Ettore Mannucci, Vasco Puccioni e più recentemente Leonardo Pettinari

Mentre in altri campi ci sono il cantante ora diffamato da Corona (e per questo di nuovo arrestato) Riccardo Fogli e tanti tanti politici importanti a cominciare dal presidente Giovanni Gronchi.

Da tempo ci sono proposte di abolire ai nati in ospedale il certificato di nascita nel comune dove l'ospedale stesso è in attività e di spostarlo in quello di residenza dei genitori. Proposte venute soprattutto dai comuni più piccoli che essendo le nascite ormai tutte ospedaliere - non è stato il caso di Andrea Bocelli, nato e 'certificato' a Lajatico - rischiano di scomparire dai certificato di nascita. Ma per ora le proposte non sono state accettate.