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Fuori del ponte il caffè resiste a un euro

Al Caffedotto, a due passi dall'ufficio postale, la tradizione mattutina continua coi prezzi pre crisi: "Aperti da Maggio, resistiamo al caro energia"

Nicholle Corti al bancone del suo bar

A Gennaio, ancora prima del conflitto in Ucraina e della spirale che ha scatenato gli aumenti di materie prime ed energia, l'Assoutenti aveva lanciato l'allarme sul "caro colazione": il caffè potrebbe arrivare a costare anche 1,50 euro. Da Febbraio, poi, qualche rincaro c'è stato davvero e una tazzina ha iniziato a costare di più.

Ma c'è anche chi ha deciso di non toccare il listino e, almeno per il caffè, lasciare intatte le tradizioni, continuano a puntare sul classico euro. Come al Caffedotto, uno dei bar di Fuori del ponte dove il costo è rimasto invariato.

Il locale, dopo alcuni cambi di proprietà, adesso è gestito da Tamara Volpi, la mamma, e Nicholle Corti, la figlia. Che, già da tempo, lavorano nel settore. "Prima eravamo dipendenti in due bar diversi - ha spiegato Nicholle - da Maggio, invece, abbiamo iniziato questa avventura da sole".

E da quel momento, il caffè è sempre rimasto a un euro. "Gli aumenti, almeno nelle ultime settimane, si sono un po' fermati - ha spiegato - abbiamo fatto un listino basandoci su quelli, anche se in particolare latte e paste sono aumentate di prezzo, mentre per il caffè non ci sono grandi differenze".

"Una bella botta è arrivata a Luglio, quando la bolletta della luce è arrivata a quasi 1.700 euro - ha aggiunto - l'ultima, invece, è stata più contenuta. Fortunatamente, non utilizziamo il gas e, per questo, non abbiamo risentito di quegli aumenti".

Tamara e Nicholle, quindi, continuano così, almeno per ora. Conquistando anche qualche cliente. "Negli ultimi tempi abbiamo visto entrare più persone del solito - ha concluso Nicholle - si è creato un po' di giro, anche grazie al passaparola. Lentamente vediamo che c'è la clientela, speriamo di mantenerla".