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​Il futuro? Ripartire dal vecchio Arno

I sindaci di Pontedera, Pisa e Livorno, Millozzi, Conti e Nogarin, concordano che il fiume può e deve unire e rilanciare questa parte della Toscana

Il fiume Arno visto dalla Toscoromagnola a Pontedera

Il campanilismo che si incrocia tra Pontedera, Pisa e Livorno è al tempo stesso un valore e un impedimento a progettare insieme il futuro. Ma potrebbe essere il vecchio caro Arno, protagonista e artefice di tanti successi economici e culturali (la grande civiltà dell'Arno che ha-aveva concentrato nella sua bassa valle un grande numero di residenti e grandi attività economiche come la Piaggio, la Saint Gobain, le concerie) a tornare in auge con interventi di navigabilità e fruibilità. Necessari dopo aver perso la centralità assoluta nell'800 ed esser passato in seconda o terza fila con la seconda guerra mondiale. Una rinascita turistica ma non solo.

Su questo tema si sono trovati d'accordo, e lo hanno scritto nelle rispettive prefazioni del libro della Fondazione Piaggio "Vallis Arnis-Arno Valley" (una definizione latina e una inglese per accostare passato e futuro), tre sindaci espressione di altrettante politiche oggi diverse. Simone Millozzi, Michele Conti e Filippo Nogarin. Tutti e tre convinti che le specifiche caratteristiche delle tre città possono contribuire a fare di questo "triangolo" un punto ancor più importante per il terzo millennio appena cominciato.

E così Millozzi ha citato il battello fluviale Andrea da Pontedera, che in 10 anni ha portato sul fiume quasi 40 mila persone, come esempio di un inizio di lancio-rilancio dell'Arno non solo ristretto alla zona di Pontedera, e lo scolmatore che oltre alla sua naturale funzione potrebbe averne altre sia commerciali che turistiche. E nell'intervento di Conti si sottolinea soprattutto l'importanza del rimato collegamento dell'Arno col porto di Livorno attraverso il riattivato incile e il canale dei navicelli, mentre Nogarin ha paragonato l'Arno Valley alla Silicon Valley ricordando l'importante funzione di accesso al mare che caratterizza Livorno.

Il convegno e il libro sono un'iniziativa del presidente dell'attivo e appassionato presidente della Fondazione Piaggio, Riccardo Costagliola, mentre il libro, che parte dalla storia per arrivare al presente e al futuro, è a cura di Maria Luisa Ceccarelli Lemut, Frabrizio Franceschini, Gabriella Garzella e Olimpia Vaccari, con interventi di vari studiosi. Al convegno è intervenuto anche la vicepresidente della Toscana, Monica Barni, che ha sostenuto le tesi del rilancio del fiume su cui si è basata la grande civiltà di questa parte della Toscana