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Giovani in disparte, Fondazione Charlie ospita Crepaldi

La Fondazione pontederese, alla biblioteca "Gronchi", tiene un incontro sui Neet e, soprattutto, giovani in ritiro dalla società: gli hikikomori

I Neet e gli hikikomori, due volti di un mondo giovanile invisibile e in disparte. Termini forse non conosciuti dai più, che però rimandano a uno spaccato di vita di una generazione a tratti lontana dalla vita sociale.

Per questo, la Fondazione Charlie di Pontedera, che da decenni si occupa della condizione giovanile e del disagio adolescenziale, venerdì 10 Novembre alle 21, alla biblioteca comunale "Giovanni Gronchi", avrà come ospite lo psicologo Marco Crepaldi, fondatore e presidente dell'Associazione Hikikomori Italia.

Proprio il fenomeno degli hikikomori, che significa appunto "stare in disparte" in giapponese, sarà uno dei due focus. "Si tratta di ragazzi che abbandonano la scuola, smettono di frequentare gli amici e trascorrono la maggior parte del tempo chiusi nelle loro stanze, spesso dormendo di giorno e trascorrendo la notte di fronte al computer - ha spiegato il presidente di Fondazione Charlie, Angelo Migliarini - attualmente in Giappone si stimano oltre 1,5 milioni di hikikomori certificati: il problema, già preoccupante, è letteralmente esploso dopo il Covid".

"In Italia - ha precisato - uno studio del CNR ha recentemente calcolato la presenza di 50mila casi sul territorio nazionale. Si presume tuttavia che tale stima, ricavata esclusivamente in relazione ai casi di abbandono scolastico, sia molto lontana dal numero reale delle persone affette da questo problema, che si ipotizza almeno di tre volte superiore. In Italia, come in Giappone, è stato calcolato un aumento del 20% dei casi a seguito della pandemia".

L’Associazione Hikikomori Italia, attiva su tutto il territorio nazionale dal 2015 attraverso una rete di sostegno e di aiuto per genitori e ragazzi. "È di fondamentale importanza - sostiene il professor Crepaldi - che le famiglie abbiano la possibilità di confrontarsi e condividere le proprie difficoltà, in quanto molto spesso i ragazzi hikikomori rifiutano fermamente ogni forma di aiuto, di dialogo e di partecipazione alla vita familiare. Mediante il confronto e il sostegno offerto dagli psicologi dell’associazione, i genitori potranno tentare nuovi approcci al problema".

Infine, il fenomeno dei Neet, giovani under 34 che si trovano in una fase in cui non lavorano, non studiano e non sono in percorso di formazione. Nel nostro Paese, addirittura un giovane su 5 rientra in questa categoria.