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Gli americani passarono l'Arno e la guerra finì

Il primo ed il due settembre di 74 anni fa si concluse la battaglia durata due mesi. Eppure si poteva accorciarla.

La guerra finì a Pontedera (e in quasi tutti i centri che si affacciavano sull'Arno) tra il primo e il due settembre del 1944, settantaquattro anni fa, quando gli americani si decisero a passare il fiume allo storico guado, nei secoli usato anche da imperatori e probabilmente da San Francesco, all'altezza dell'ottocentesco ponte alla Navetta che loro stessi avevano bombardato e abbattuto qualche mese prima. 

Quest'anno i primi due giorni di settembre sono un sabato e una domenica, mentre allora furono un venerdì e un sabato. Entrambi col tempo buono almeno a giudicare dalle fotografie ritrovate negli archivi americani e pubblicate sul bel libro "La guerra in Valdera" di Fausto Pettinelli. Da due settimane le truppe tedesche avevano già abbandonato la deserta Pontedera - riempiendola di mine che fecero diverse vittime, facendo saltare i campanili del Duomo e alcuni edifici in riva all'Arno - traversando il fiume di notte con le loro truppe e mezzi bellici in fila sulla stradina realizzata, e poi fatta saltare, a pelo d'acqua nel punto dove ora parte il battello fluviale. 

La fecero costruire da uomini rastrellati in zona e poi rilasciati con un 'certificato' che assicurava il pagamento del lavoro a fine guerra. (Mai vista una lira... ). Da là d'Arno, zona Montecchio-Montecalvoli, i tedeschi continuavano però a rispondere all'assai più potente fuoco degli americani attestati a Forcoli e tra la Borra e Gello, finché se ne andarono verso nord. Tutto finì, qua a Pontedera, ma la battaglia sarebbe potuta finire prima - stiamo parlando di strategie belliche - se le truppe del generale Clark che avevano conquistato la Valdera sbucando da Chianni non si fossero fermate alla Borra. Probabilmente per ordini superiori e legati allo sbarco in Normandia dove i tedeschi sarebbero stati portati a combattere mentre la strategia alleata era che rimanessero il più possibile in Italia.

Negli ultimi giorni di agosto, partigiani di Pontedera, Calcinaia e circondario, avevano più volte "invitato" gli americani a entrare in città visto che i nemici si erano ritirati, ma la V armata del generale Clark si mosse, ovviamente, quando lo decisero loro. E dal due tre settembre i primi pontederesi cominciarono a tornare in città dai luoghi di sfollamento dove avevano trovato rifugio - ma qualcuno rimettendoci la vita, soprattutto per le cannonate americane contro la collina di Montecalvoli - trovando una Pontedera semidistrutta soprattutto per i bombardamenti americani del gennaio precedente. Ma nonostante le 150 vittime da piangere e le case da riattrezzare in qualche modo, bastava una stanza o un rudere di stanza, la vita ricominciò.