Lavoro

I sette minuti degli operai Piaggio

Nei cinema è in programmazione un film che racconta una storia di lavoro in cui alcune operaie decidono di non rinunciare a un diritto

Accettare le proposte dei vertici o tenere la linea dura? E' lo stesso dilemma che affligge ogni giorno i vari sindacati della Piaggio. Come si vede nel film I sette minuti a un certo punto le undici delegate di un'azienda tessile sono ai ferri corti e vengono alle mani tra loro. La tensione creata da una scelta richiesta dalla nuova proprietà ha spaccato le delegate. Non c'è unità di intenti, solo rabbia e paura.

Alla Piaggio i quattro sindacati presenti Cgil, Cisl, Uil e l'ultimo arrivato Usb vivono da tempo grosse frizioni sia interne (Cgil) che esterne. Usb ha esposto un programma chiaro: aprire una vertenza.

Le analogie col film di Michele Placido riguardano appunto la spaccatura tra i delegati anche se l'azienda rappresentata nel film conta solo 300 dipendenti donne contro i 2800 lavoratori Piaggio. Ma riflettere su come una dirigenza inflessibile e dura spacchi le rappresentanze sindacali potrebbe essere utile in un periodo decisivo per i lavoratori di viale Rinaldo Piaggio.

Il film di Placido è ispirato a una storia vera avvenuta in Francia. La trasposizione cinematografica sposta la storia in Italia.

Le operaie elette come delegate delle circa trecento dipendenti di un'azienda tessile devono decidere se accettare una nuova regola imposta dalla nuova proprietà francese: ridurre la pausa pranzo da 15 a 8 minuti.

"Sono solo sette minuti in meno, non possiamo non accettare". E' questo il pensiero delle undici delegate, all'inizio. Accettare questa condizione permetterebbe di mantenere invariati i 300 posti di lavoro dell'azienda. Ma un dubbio inizia a sorgere nella delegata più anziana, interpretata da Ottavia Piccolo. Sette minuti per trecento delegate ogni mese, fanno 900 ore regalate all'azienda. 

Piano piano la convinzione delle delegate si sposta dall'accettare a rifiutare la proposta della proprietà francese... ma per capire che è meglio rifiutare c'è voluto tempo e sofferenza.

Per quanto riguarda la situazione in Piaggio il consiglio di fabbrica ha deliberato la scelta di affidarsi a un referendum per far decidere ai lavoratori se firmare o meno l'accordo per cinque mesi di contratto di solidarietà. L'accordo prevede anche mobilità per 180 lavoratori e stabilizzazione del 25 per cento dei part time verticali rispetto alle 180 uscite, cioè 45 lavoratori. Il voto è previsto da martedì a giovedì della prossima settimana.