Cultura

"Il cielo sopra Varramista", il libro

Esce un libro a due voci, Lando Testi e Giuseppe Cecconi, che ruota intorno alla Vespa e affini. Un libro da leggere tutto d'un fiato

La villa di Varramista

Il sottotitolo, scelto da Lando Testi e Giuseppe Cecconi, è azzeccatissimo: "Autobiografia di una Vespa". E l'inizio è questo: "Nel preciso istante in cui Enrico Piaggio vide per la prima volta la Vespa, registrata in codice Mp6, pensò solo come chiamarla. Lui era un importante proprietario, a Pontedera, di una fabbrica dove fino al 1943 costruivano giganteschi aeroplani. Durante i collaudi per la Vespa stavano accesi giorni e notte per in settimana intera provocando un frastuono tale che si sentiva in ogni casa...".

"Anche la Vespa è concepita come un oggetto volante in cui il motore non si può inceppare, altrimenti precipita giù e succede un patatrac... Il suo motore è così perfetto che si accende sempre al primo posto. Questo fatto portentoso, queste caratteristiche fenomenali della Vespa nessuno può spiegarle, è un miracolo tutto toscano come la Cupola di Filippo Brunelleschi nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze... Brunelleschi, come d'Ascanio, oltre che uomo d'ingegno era pieno d' ingegnosità che realizzava col contributo dei suoi operai e mastri artigiani".

Il libro è di quasi 100 pagine (13 euro) e chi lo vorrà leggere vi troverà situazioni molto interessanti. Per i pontederesi l'entrare alla Piaggio era quasi una pratica iniziatica che Belinda, famosa per tutti, ci svelava: "Era la vigilia del giorno che sarei dovuto entrare al lavoro (alla Piaggio). Io avevo 18 anni ed entrai in fabbrica il 16 Marzo 1978".