Il Duomo di Pontedera si è riempito di persone, soprattutto giovani ragazzi e ragazze, che hanno voluto salutare Lorenzo Bellucci, scomparso drammaticamente nella scorsa settimana. E lo hanno fatto in un silenzio desolante, difficile da raccontare.
Una comunità che è rimasta attonita a osservare la tragedia di un ragazzo che se n'è andato troppo presto e che ha scosso nel profondo tutta la città, raccolta nel lutto cittadino voluto dal Comune.
A celebrare il funerale, insieme a don Massimiliano Garibaldi, anche don Marcin Wilczkiewic, per tutti don Martino, parroco del Romito. Il quale ha tenuto l'omelia nel ricordo commosso del giovane.
Nella chiesa, i compagni di classe, i ragazzi e le ragazze del catechismo e la squadra di rugby della Bellaria, con la quale Lorenzo si allenava e giocava.
"L'amore è una forza grande che non si esaurisce - hanno detto alcuni amici della famiglia e dei genitori, Marco e Giusy - per Lorenzo, l'amore andrà oltre ogni limite. Teniamoci stretti gli uni con gli altri, perché Lorenzo vuol vedervi insieme".
Parole di vicinanza e di cordoglio sono arrivate anche dal professor Pierluigi Robino, dirigente scolastico dell'Itis "Marconi", la scuola frequentata da Lorenzo, e dalla squadra di rugby, con l'allenatore Francesco Gasperini.
"Lorenzo è come se fosse il figlio di tutti noi - ha detto il sindaco Matteo Franconi - spesso non ci fermiamo a pensare cosa possa significare perdere qualcuno. Lorenzo ci lascia questo: la consapevolezza di doverci fermare e condividere i momenti con le persone più care. Sono sicuro che nel ricordo si possono costruire speranze".