Attualità

​Il Fierone è diventato fierino

Per secoli e secoli il giovedì è stato il vero giorno della Fiera di San Luca, ma la modernità ha ribaltato tutto. Una volta chiudevano le scuole

Foto di repertorio (Piero Frassi)

Ci si è messo anche il (mal) tempo a dare un'altra botta al "fierone", ovvero il famoso "giovedì dopo il primo giovedì di San Luca", oggi, decretato nel 1471 dal governo fiorentino allora guidato dal più famoso dei Medici, Lorenzo il Magnifico.

Fino a una cinquantina d'anni fa la Fiera di San Luca viveva infatti nel giovedì il suo giorno più importante, centrale e storico, quando l'intero contado sparso ai quattro punti cardinali, dalla Valdera ai borghi di là d'Arno alla piana pisana e alla Valdinievole, si riversava in città dove trovava bancarelle, giostre, mercato, primi macchinari agricoli e animali in vendita. Dai polli alle mucche. Mentre oggidì il giorno del Fierone è un giorno fieristico e soprattutto feriale come il lunedì, i martedì e così via.

Qualcuno pensa che oggi sia il giorno di San Luca ma se va a guardare il calendario dei santi risulta che oggi si ricorda un non notissimo, con tutto il rispetto, Sant’Antonio Maria Claret che dalla Spagna dove fondò monasteri diventò arcivescovo nientemeno che di Santiago di Cuba.

Come la modernità ha dovuto spostare il patrono pontederese San Faustino da agosto _ il mese delle ferie più o meno di massa _ a ottobre, anche Il Fierone ha dovuto cedere il posto ai due sabati e alle due domeniche fieristiche, mentre un tempo faceva chiudere scuole e a volte anche la Piaggio

Era meglio quando si stava peggio o era peggio quando si stava meglio? Ognuno decida in cuor suo o, se vuole, si confronti con parenti e amici.

Un'immagine storica del "Fierone"