Attualità

Il ricordo di Maccheroni, un anno dopo

Matteo Franconi ha scritto una lettera idealmente inviata all'ex sindaco socialista, scomparso nell'Ottobre del 2024: "Ci manca la tua lucidità"

Maccheroni e il sindaco Franconi

È trascorso un anno dalla scomparsa dell'ex sindaco Giacomo Maccheroni, vero protagonista della vita cittadina negli anni Sessanta, anche durante l'alluvione del 1966. E per la ricorrenza, l'attuale sindaco, Matteo Franconi, ha scritto una lettera a lui indirizzata.

"Mi piace pensarti, chissà dove, a seguire e commentare con lucidità commovente i fatti della vita pubblica - ha scritto -durante i giorni difficili di Marzo, sotto quella pioggia in cui Pontedera sembrava Macondo e la piena dell'Arno tornava a fare davvero paura, quando abbiamo aperto lo scolmatore e messo in sicurezza l'intero territorio ti ho pensato, lo confesso".

"Ho pensato alle parole con cui raccontavi quei giorni del Novembre '66, quando con responsabilità ti sei caricato sulle spalle i timori della città fino a portarla fuori dal disastro - ha aggiunto - lo hai visto, lo scolmatore e le altre opere di messa in sicurezza idraulica che anche tu hai fortemente voluto ci hanno aiutato ma, come amavi sempre dire, non è mai abbastanza. Per questo stiamo programmando il potenziamento del canale, rafforzando le arginature dell'Era in centro città e risagomando il tracciato del Rotina a Santa Lucia".

La lettera, poi, tratta anche dell'attualità. "Credo che tu abbia seguito con sgomento e disappunto per la postura timida della comunità internazionale, il tragico protrarsi della guerra in Ucraina e il massacro di civili inermi nella Striscia di Gaza - ha proseguito - dove però, proprio in queste ore sembra finalmente emergere una possibilità concreta di pace. Lo so che adesso mi bacchetteresti, dicendomi che una tregua come quella che si sta delineando non è la stessa cosa di una pace duratura e giusta. Hai ragione, ma la speranza che si fermi questa strage mi fa superare le ragioni della semantica".

"Tra pochi giorni si svolgeranno le elezioni per la Regione, una istituzione di cui sei stato protagonista indiscusso e che hai contribuito a rendere decisiva per la vita quotidiana delle persone - si legge - se la Toscana oggi è un ecosistema riconosciuto non soltanto a livello nazionale per la sua sanità pubblica, per il sistema di formazione scolastica, per una rete di protezione sociale diffusa e per la sua caratura culturale, lo deve anche al tuo instancabile apporto".

"Fammi ancora dire con un sorriso, a prescindere dalla tua incrollabile militanza socialista, che mi sono addirittura immaginato come avresti vissuto le riunioni durante le settimane turbolente che hanno riguardato la composizione della lista provinciale del PD a queste elezioni - ha aggiunto - non sarebbero bastati i tavoli a contenere quel pugno battuto con la tua veemenza". 

"Se mi è venuta voglia di scriverti questa lettera aperta è perché ci manchi - ha concluso Franconi - ci mancano la tua lucidità, la spavalderia della tua intelligenza e persino la tua voce roboante che ci ammoniva ogni volta che ritenevi fossimo troppo miti e silenti".

Per poi, chiudere con un post scriptum. "La promessa l'ho mantenuta - ha scritto - come da tua richiesta, anche in Consiglio comunale l la forma è sostanza. Il sindaco per rispetto deve portare la giacca e la cravatta".