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​Il settembre più difficile

Si stanno cercando di organizzare il rientro a scuola in sicurezza, sperando di poterla raggiungere. Ma la situazione è molto intricata

Il 2 settembre 1944 i cittadini di Pontedera sfollati dopo i tragici bombardamenti americani e le mine tedesche tornarono in città. Un po' alla volta, qualcuno anche dopo parecchio tempo, ma il rientro cominciò proprio nei primi giorni di settembre. Il settembre che Gabriele d'Annunzio cantò in una delle sue più belle poesie dedicata ai pastori della sua terra abruzzese, "Settembre andiamo, è tempo di migrare".

Ma il settembre di questo disgraziato anno pandemico, in quasi tutto il mondo, in tutta Italia e nella nostra Pontedera, si presenta come il peggiore da 70 anni e passa. Un settembre votato alla scuola che però presenta grandi difficoltà per gli studenti, i docenti e le famiglie, mentre per quanto riguarda il commercio, la ristorazione cittadina e lo svago, dai laghi Braccini al Golena, Arnera, fino ai tanti, tanti, tavolini che costellano soprattutto il centro cittadino. Mai visto prima una situazione del genere.

Per le scuole di ogni ordine e grado è invece difficile trovare sedi e situazioni positive. Ci si è' messo anche il palazzo dell'ex Opera Nazionale Maternità e Infanzia che si è dovuto chiudere perché pericolante, i cui ragazzi saranno trasferiti all'ormai ex luogo di ritrovo, tombole, canti e balli, sull'argine dell'Arno allo Scolmatore. Mentre per altre situazioni sono stati allestiti nella città scolastica alcune aule prefabbricate e si sta allestendo il grande Palazzo Blù nella zona industriale che non ha avuto il successo di presenze commerciale che ci si aspettava.

Ce la faranno le scuole a sistemare bene i ragazzi e gli studenti? Sperando di sì, lo diciamo con grandi timori, a sistemare bene, il che in questo periodo significa tenerli lontano i contagi, migliaia e migliaia di giovani che rappresentano il nostro futuro.