Attualità

Il teatro in classe segue la lezione di don Milani

Un centinaio di studenti e studentesse tra la "Gandhi" e il Cpia sperimenteranno il teatro con Sartoria Caronte per la Festa della Toscana

La presentazione dei laboratori teatrali

Nell'ambito delle iniziative legate alla Festa della Toscana, ricorrenza del 30 Novembre che la Regione e, nello specifico, il Consiglio regionale, gli alunni e le alunne di Pontedera studieranno la lezione di don Milani attraverso il linguaggio del teatro.

Proprio al priore ed educatore fiorentino, del quale nel 2023 è ricorso il centenario dalla nascita, è infatti dedicata la Festa della Toscana di quest'anno: al suo impegno per l'inclusione degli emarginati attraverso la liberta di espressione e la cultura.

Coordinate che saranno seguite, come nella passata edizione, dalla Sartoria Caronte per le 4 classi di terza media dell'istituto comprensivo "Gandhi" e per il gruppo degli alunni minorenni del Centro provinciale per l'istruzione degli adulti che trova casa alle "Mantellate".

"Le attività saranno rivolte, nel segno di don Milani, alle esigenze e ai bisogni di una comunità intesa come collettività che si fa carico dell'accoglienza ed educazione dei figli - ha spiegato l'assessore alle Politiche educative Francesco Mori - il teatro a scuola come non si esaurisce nella semplice performance o nell'interpretazione di un ruolo: l'obiettivo è far dialogare gli alunni e i giovani attraverso la pratica teatrale".

Il laboratorio teatrale, che appunto si terrà all'interno degli spazi scolastici, avrà inizio nei prossimi giorni e si concluderà il prossimo 16 Marzo.

"Il nostro compito è quello di riportare i giovani all'essenziale, alla semplicità, e di far capire loro le proprie emozioni - ha detto Loris Seghizzi della Sartoria Caronte -ciò che è successo a Barbiana con don Milani è quello di aver mantenuto tutti i ragazzi al di sopra delle differenze, sentendosi liberi all'interno di un programma. In questo senso, il teatro ha una funzione sociale fondamentale, permette l'espressività e la creazione di uno spazio creativo dov'è possibile conoscersi anche attraverso il linguaggio del corpo".

"Il mondo in cui sono immersi i ragazzi ricalca il mondo che abbiamo preparato per loro - ha concluso Eros Carpita, anche lui di Sartoria Caronte - la rappresentazione che hanno di loro stessi spesso è filtrata proprio da questo mondo: il teatro è uno strumento per ritornare a se stessi senza intermediazione".