Attualità

Impianto Revet, sciopero davanti ai cancelli

Cambio d'appalto da Desa Logistica Srl a Idealservice e stato di agitazione per i dipendenti: "Non si vuol assicurare la continuità lavorativa"

Lo sciopero davanti ai cancelli con gli esponenti di Sinistra Italiana

L'avvicendamento societario nel servizio di gestione dell'impianto di Revet a Pontedera, che avverrà il 1° Novembre prossimo, che vedrà la Idealservice sostituire la Desa Logistica Srl, è già sotto la lente d'ingrandimento dei sindacati Filt-Cgil e Filctem-Cgil. Che, in vista di possibili tagli, hanno indetto lo stato di agitazione.

Le due organizzazioni, infatti, hanno avviato il percorso negoziale previsto nei cambi d'appalto a tutela dei 38 lavoratori impiegati nell'impianto. "Com'è normale in queste situazioni, assieme alle Rsa abbiamo chiesto la piena tutela occupazionale, normativa e salariale - hanno spiegato Massimo Di Noia di Filt e Alessandro Conforti di Filctem - pare che Idealservice non voglia garantire la piena continuità normativa e salariale: da parte nostra ribadiamo con fermezza che i cambi appalto non possono essere l'occasione per ridurre salari e diritti dei lavoratori".

"Non siamo disponibili ad accettare queste pratiche, a maggior ragione in una situazione dove sia la committente Revet, sia la nuova società affidataria si presentano come realtà solide economicamente - hanno aggiunto - oltretutto, in un settore con molti lavoratori immigrati che, come è noto, non avendo alle spalle una rete di protezione familiare e patrimoniale sono molto più sensibili alla problematica salariale".

"Per questo, durante l'ultima assemblea dei lavoratori, è stata deciso lo stato di agitazione e per oggi, giovedì 12 Ottobre, è indetto un primo sciopero di avvertimento con presidio davanti ai cancelli della Revet, in risposta al tentativo di Idealservice di procedere in modo unilaterale - hanno concluso Di Noia e Conforti - ribadiamo la nostra disponibilità al confronto e chiediamo a Revet di intervenire: alla luce della situazione che si è venuta a creare, infatti, è legittimo il dubbio che il bando di gara non abbia tenuto nel dovuto conto la tutela dei lavoratori e occorre ricercare con urgenza una via d'uscita".

Allo sciopero hanno preso parte anche i rappresentanti del Circolo di Sinistra Italiana Valdera Valdicecina, che hanno espresso la loro solidarietà ai lavoratori. "Il presidio è il primo atto di mobilitazione per scongiurare una riduzione dei salari e dei diritti, visto che sembra acclarato che la nuova società non sembra intenzionata a garantirli - hanno commentato Gianni Ferdani, coordinatore del Circolo, e la coordinatrice provinciale del partito, Anna Piu - riteniamo essenziale che un’importante azienda della filiera del riciclo dei rifiuti quale la Revet, e con lei tutti gli attori pubblici che ne sono controllori o beneficiari, debba tenere in alta considerazione la sorte e i diritti dei lavoratori. Per questo, chiediamo che tutte le forze politiche del territorio si facciano carico di questa vertenza".