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"Importante rimanere in Ecofor"

Millozzi durante il consiglio comunale ha ribadito con forza la scelta: "Non condividiamo l'uscita di Pisa, vogliamo svolgere un'azione di controllo"

Simone Millozzi

Adesso che è uscita Pisa è un obbligo morale rimanere in Ecofor”. Durante il Consiglio comunale di ieri lunedì 30 novembre una mozione, la sesta, prevedeva l'approvazione dello statuto della società Ecofor Service. Mozione poi approvata con 13 voti favorevoli.

Abbiamo contattato Simone Millozzi che ha sottolineato l'importanza della scelta: “Rimanere dentro Ecofor (che si occupa della gestione dei rifiuti industriali, ndr) è una decisione importante per la città, non soltanto perché l'azienda è radicata sul territorio con 70 persone che ci lavorano. Non condividiamo la scelta di Pisa (aveva il 30 per cento delle quote, ndr), ci ha lasciato in una situazione di minoranza”.

Con l'uscita del capoluogo di provincia Pontedera è il comune con la maggior quota (circa il 20 per cento): “Vogliamo fare un azione di controllo, anche se siamo in minoranza rispetto al privato. Ci sono gli strumenti per far valere i nostri concetti in fase decisionale. Col mio mandato si è detto basta a discariche sul territorio. Occorrono politiche di prevenzione e riciclaggio e noi vogliamo incentivarle”.

Millozzi riferisce poi di un viaggio in Belgio, per esporre al parlamento europeo il lavoro fatto in Valdera sui rifiuti: “Sono stato a Bruxelles con la deputata Bonafè. Abbiamo presentato il nostro modo di gestire i rifiuti con Geofor, Revet e Ecofor. L'idea è quella di più riciclo e meno incenerimento. Siamo un modello da seguire, lo saremo ancora di più quando l'impianto di compostaggio, costruito all'interno del perimetro di Geofor per non consumare altro terreno, sarà a regime”.

Ritornando al consiglio svolto ieri, la discussione è scivolata anche sui vicini livornesi e sulla situazione rifiuti: “La scelta di Livorno di mandare in concordato Aamps non è responsabile" ha detto Millozzi. Le polemiche e lo scambio di battute non è mancato tra il sindaco e il consigliere a 5 stelle Andrea Paolucci. Il consigliere di minoranza ha spiegato: “Il caso di Livorno ricorda un po' la classica situazione in cui la colpa dei padri ricade sui figli. Per quanto mi riguarda sono d'accordo nel non costruire impianti di compostaggio o inceneritori. Ma a Livorno si scontano 70 anni di mala gestione, di ricerca del consenso tramite la non riscossione della bolletta”.