Attualità

I​n corteo portano le chiavi in Comune

Partite Iva, commercianti, dipendenti senza cassa integrazione hanno fatto sentire la loro voce al Comune. Elogi al sindaco Franconi che li ha accolti

"Agenti di commercio, artigiani, parrucchieri e parrucchiere, ristoratori, dipendenti senza cassa integrazione, commercialisti, settore abbigliamento, tatuaggi, bar, pizzerie...". Queste le diciture dei cartelli che un gruppo di una venticinquina di uomini e donne teneva in mano nel corteo partito dal Piazzone e arrivato sotto Palazzo Sfefanelli dove idealmente sono state consegnate al sindaco le chiavi delle loro attività

E il sindaco Matteo Franconi è sceso per ascoltare l'intervento di Raffaello Saviano, della pizzeria-ristorante Rewind, che 'guidava' il corteo, nel quale hanno sfilato anche il capogruppo della Lega in consiglio comunale, Domenico Pandolfi, che ha un'attività commerciale nel settore auto e simili, e Matteo Bagnoli di Fratelli d'Italia.

L'incontro fra i manifestanti e Franconi è stato pacato pur se la situazione presentata dai manifestanti è molto pesante "tanto che sarà difficile sopravvivere _ ha detto Saviano - se non arriveranno aiuti e sostegni economici, mentre l'atteggiamento del sindaco nei nostri confronti è stato positivo". E anche Pandolfi ha dichiarato che "l'amministrazione comunale di Pontedera e la Regione hanno fatto il meglio di quello che potevano fare, mentre, e purtroppo, il vero problema è l'Europa che non ci assiste".

"Noi e voi _ ha concluso il sindaco _ dobbiamo sedere allo stesso tavolo rotondo e se faremo questo potremo uscire più forti e più ricchi da questa situazione" Aggiungendo che "le tasche del Comune non sono infinite, ma faremo tutto il possibile".

Il Comitato di Italia Viva Pontedera ha espresso solidarietà alle partite Iva che hanno protestato sotto palazzo Stefanelli: "Riteniamo che sia assolutamente ritornare a lavorare in sicurezza. Lo Stato deve dire con chiarezza quali sono le regole nelle quali le attività commerciali e le partite Iva possono lavorare ma lasciare a loro l’attuazione di tali norme. Chi non rispetta le norme va multato perché in gioco c’è la tutela della salute pubblica. Ma chi si mette in regola e ha voglia di ricominciare va aiutato. La crisi sanitaria che abbiamo vissuto, e dalla quale stiamo faticosamente uscendo, non può trasformarsi in crisi economica. Il nostro Paese ha bisogno di ritornare in sella in sicurezza.

Il Comitato ha chiesto all’Amministrazione "di venire incontro alle esigenze di bar e ristoranti dando loro l’opportunità di posizionare i tavolini anche fuori dai gazebo usufruendo degli spazi esterni, adiacenti ai locali".