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Inchiesta fanghi, Legambiente contro la Provincia

L'associazione ambientalista: "Decreti estrosi hanno reso difficili i controlli, cosa aspetta la Regione a emanare disposizioni più restrittive?"

Legambiente Valdera è intervenuta sull'indagine della magistratura di Firenze sullo spandimento di fanghi nei terreni a Peccioli, Palaia, Lajatico, Chianni, Pontedera, Crespina, Lorenzana, Fauglia e Montaione. 

Visti i casi del passato i responsabili di Legambiente hanno detto: "Se la storia serve a non commettere gli stessi errori, in provincia di Pisa non è così. La provincia di Pisa detiene una numero rilevante di aziende agricole autorizzate a spandere fanghi e un elevato numero di aziende dedite al trasporto di rifiuti, per responsabilità dell'amministrazione provinciale che, con decreti fotocopia, ha consentito che i depuratori di tutta la Toscana potessero conferire in qualsiasi azienda agricola i loro fanghi, attraverso soprattutto la DG Green (ex-Delca)". 

L'associazione ambientalista ha puntato il dito contro la Provincia: "Questi estrosi decreti hanno reso molto difficili i controlli, semmai qualche autorità avesse avuto mai voglia di farli". 

Da Legambiente hanno concluso con un invito alla Regione: "Nell'augurarci che le indagini in corso possano fare piena chiarezza sulla preoccupante situazione descritta dall'inchiesta, ci piacerebbe sapere quanto tempo dovremo ancora attendere prima di avere un regolamento anche in Toscana, in materia di spandimento fanghi, che tuteli maggiormente la salute dei cittadini, la qualità delle colture e l'ambiente.Regioni come la Lombardia, l'Emilia Romagna e il Veneto hanno già provveduto a emanare disposizioni regionali più restrittive rispetto al DLGS 99/1992; la Regione Toscana vuol farci vivere in un territorio meno tutelato rispetto ad altri?".