Attualità

La nonna sulle due ruote, da Milano a Taranto

Conclusa l'edizione 2017 della gara che ha attraversato anche la Valdera con una sosta al Museo Piaggio. Le immagini più belle

C'è il bello del viaggio, della scoperta di posti nascosti e sorprendenti, dell'avventura e della sfida. Ci sono i motori, ovviamente, con le loro storie, e c'è il bello dell'accoglienza e dell'ospitalità "all'italiana", che ad ogni tappa colpisce e seduce anche con i sapori unici e le tipicità proposte. C'è lo spirito amichevole e goliardo dei centauri, c'è l'incontro e lo scambio tra lingue e culture diverse, ci sono tante nuove amicizie che nascono, altre che si rinsaldano ad ogni maratona e, tra una curva e l'altra delle strade panoramiche che uniscono il Capoluogo lombardo e la "Città dei due mari", anche qualche storia d'amore è venuta alle luce.

Se c'è insomma una competizione in cui il bello non è vincere, ma partecipare, si tratta proprio della Mita, la Milano Taranto

Dei vincitori, comunque, ci sono anche per questa edizione della maratona per moto d'epoca: le classifiche possono essere consultate sul sito della gara.

Ma a sentire di aver vinto sono un po' tutti quelli che hanno tagliato il traguardo di Taranto, nel pomeriggio dell'8 luglio. Di certo si è sentita vincitrice nonna Silvana Visentin che, a 85 anni, ancora percorre l'Italia su due ruote, così come sua nipote, Silvia Cavazzini, la più giovane del gruppo. 

Tra i vincitori non si può non includere il patron Franco Sabatini: lui più di tutti ha vinto, in particolare ha vinto la scommessa di far funzionare, da ben 31 edizioni, la rievocazione della storica Milano-Taranto (1919 - 1956).
208 concorrenti provenienti da 14 Paesi diversi, 1.700 chilometri percorsi, 28 fermate che hanno interessato sette regioni (Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Molise, Basilicata e Puglia): questi i numeri della Mita 2017 che, anche quest'anno, ha potuto contare su Eicma come partner istituzionale.

Nell’album dei ricordi della sei-giorni (2-8 luglio), sicuramente un posto importante è occupato dalla visita al Museo Piaggio, a Pontedera. Grande emozione c'è stata alla partenza, come da tradizione a mezzanotte, dall’Idroscalo di Milano, e all’arrivo: sul Lungomare Virgilio di Taranto la commozione è inevitabile anche per i centauri più “duri”.

Pisa, Principina Terra, Fiuggi, San Giovanni Rotondo, Bari: queste le città degli arrivi di tappa, dove i “Tarantini” - così vengono storicamente chiamati i concorrenti - hanno trascorso la notte, dopo una giornata in sella. In mezzo c'è stato di tutto: il mare e la montagna, le valli e le colline, i boschi e le distese di grano e poi le fermate, con accoglienze tutte entusiaste, calorose e soprattutto gustosissime, grazie all’impegno di enti e associazioni locali - straordinarie sono state ad esempio quelle di Castellana Grotte, Bitonto, Minervino Murge, Oppido Lucano, Gallese e Sessano del Molise (rigorosamente in ordine di gradimento).